L’Unesco ha riconosciuto la transumanza patrimonio immateriale dell’umanità. Ci sarà tempo per le varie regioni di immaginare, così come è stato per la Via Francigena, una rete tratturale della memoria, che pur nella consapevolezza di non poter riproporre quei “flussi” di mandrie e ovini, possa estrarre elementi “chiave” che ne esaltino il valore di invarianza dei tratturi nel paesaggio dell’Italia Interna drammaticamente in via di spopolamento.
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