L’ultimo film di Kornél Mundruczò scritto a quattro mani con la sua compagna Kata Wéber è un film imperfetto. Imperfetto proprio perché forse ha in auge quella sorta di insofferenza di un film-verità, dovuto alla vera esperienza di sceneggiatrice e regista che flirtano continuamente in un gioco tra finzione e realtà non sempre del tutto riuscito. Non è un caso quel piano sequenza del parto ricreato realmente e senza l’uso di mash-up digitali.
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