on c’è pace per la donna in Bangladesh se una discordia familiare, per esempio sulla dote, si risolve in un lancio d’acido pronto a sfigurare per sempre il volto della malcapitata, che così verrà estromessa dalla sua comunità. In mostra esse sono le “Survivors” ovvero le sopravvissute ad un marchio disumano, un’azione di una violenza atroce, che eppure è socialmente accettato. Queste donne mostrano al fotografo De Bettio e a chi di conseguenza osserva lo scatto, il loro volto scavato dalla crudeltà con serenità surreale, con la potenza disarmante del sorriso, e con un epico coraggio
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