Grazie ad un drammatico ed intenso bianco e nero, per due ore si ripercorre l’epica di sangue, mossa da Rosa Di Fiore, che diventa Marilena nel film. Foschini nel libro cita il mito di Elena dell’Iliade per descrivere la bellissima Rosa, “come se in quella terra antichissima il mito avesse voluto riaffermare il suo primato arcaico, condannando gli uomini allo loro hybris”.
Ti mangio il cuore
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Urban Politics
“Ti mangio il cuore”: parlare di mafia garganica non è cattiva pubblicità, ma è un dovere civile
Il compito della cultura, di chi si occupa di educazione, è quello di mostrare alle giovani generazioni che esiste un’alternativa e una possibilità diversa partendo però dalla realtà e non nascondendola. Condurli all’indignazione nei confronti del male, questo favorisce e costruisce anticorpi solidi contro il potere mafioso.
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Faccio un solo esempio che riguarda Manfredonia. Era vietato andare allo stabilimento balneare Bonobo sul litorale di Siponto? Certamente no. Ma se tutti sapevano di chi era la proprietà, perché i genitori lasciavano che i figli lo frequentassero normalmente?
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Purtroppo, il libro “Ti mangio il cuore” di Giuliano Foschini e Carlo Bonini “insegue” gli atti giudiziari, ma non scava, ad esempio, nei rapporti e nelle complicità tra la mafia locale e la classe dirigente in alcuni comuni, compresa la città capoluogo