Attraversando a ritroso un’esistenza fatta di fedeltà e dolore con la cupa leggerezza che è tratto distintivo di certi narratori americani. Joe è Frankie Machine. E, come con l’anti-eroe di Winslow, il lettore finisce con l’immedesimarsi e bramare informazioni sul suo conto: di più, sempre di più, fino al punto di rottura.
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