Queste posizioni sono pericolose,non per il peso politico dei due amici che hanno avuto un trascorso comune nel Conte uno, ma perché sono in linea con quelle di Putin
Ucraina
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Sulle esili spalle di un’infermiera e di una specializzanda in medicina giovani e graziose è stato caricato (per una sera, per un momento) il peso di uno scandalo millenario e provvidenziale, quello di una fede che ci invita a una sapienza che va oltre l’immediato e il visibile, che non si rassegna alle contrapposizioni di Manes, ma indaga il mistero per cui, fino all’ultimo istante c’è stata la possibilità che Caino fosse Abele e il fratello non dicesse al fratello «Andiamo ai campi».
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Settemila euro raccolti a favore della popolazione ucraina. Un bel gesto che testimonia la volontà di una comunità – quella foggiana – di dare un contributo concreto a chi, soprattutto donne e bimbi, in questo momento sono martoriati dalla guerra.
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Possibile che nessuno capisca invece che, qualsiasi sia l’evoluzione di questo conflitto, ormai niente e nessuno potrà mai più cambiare una situazione ormai irrimediabilmente compromessa nei rapporti tra la Russia del dittatore e l’intero occidente?
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Chi è oggi Vladimir Putin, se non l’esponente estremo di quelle democrazie autoritarie, nazionaliste e xenofobe, conservatrici e omofobe, di cui conosciamo tristi esempi anche nella felice Unione Europea?
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Perché uno Stato Sovrano dovrebbe accettare l’imposizione di diventare una sorta di “terra cuscinetto” demilitarizzata, un indefinito filtro di contrapposizione politica, ideologica e militare, un semplice luogo di transito di gas e di merci a uso e consumo, e alla assoluta mercé, di un altro paese confinante che si ritiene una sorta di storico padre-padrone?
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Il dittatore russo, come tutti gli autarchi, scatena una guerra d’aggressione per mantenere il proprio potere e consenso. Non potendo dare al suo grande popolo prosperità e benessere, Putin sceglie la carta più facile: usare il nazionalismo russo e il revanscismo rispetto all’ingloriosa fine dell’impero sovietico, accartocciatosi su se stesso per manifesta incapacità delle sue classi dirigenti e dei suoi regimi fantoccio.
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L’Occidente non può fare nulla? Al contrario, ha una forza deterrente impressionante, ma solo economica. Se gli eserciti di Putin violeranno l’integrità territoriale ucraina, lo zar del Cremlino andrà incontro a sanzioni durissime, che difficilmente potrà superare senza violenti contraccolpi interni, anche contando sui probabili regali da Greci che dovessero venirgli da Xi Jinping.