Il docu-film mette in evidenza come la componente ebraica sia un elemento importante nell’avventura di Dedo, che iniziò nel 1884, anno della sua nascita a Livorno; ammalato di tifo, Eugenia Garsin giurò che se il più piccolo dei suoi figli si fosse salvato, l’avrebbe incoraggiato a perseguire il suo destino d’artista.
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