Il luxury che resiste in Puglia, tra distanziamento e nuove prassi. L’analisi di Andrea Sabato

by Luana Martino

La Puglia, ad oggi, è tra le regioni più cliccate sul web da coloro che vorrebbero programmare le vacanze estive, da chi è già approdato nella nostra regione e da chi presto giungerà per godere del mare pugliese.
Le mete scelte sono varie, le strutture più richieste sembrano essere ville e case private così da poter passare in maniera più intima e sicura le proprie vacanze. Dalla location più economica a quella più lussuosa, la Puglia resta dunque una delle mete più ambite dell’estate 2020, un’estate in cui gli italiani, dopo la pandemia causata dal Covid-19, riscoprono le bellezze nazionali e si riversano sulle coste dell’Adriatico e dello Ionio.

Per analizzare meglio questo fenomeno abbiamo intervistato Andrea Sabato, general manager di Talea Collection gruppo che include diverse strutture nel settore ‘luxury’ in Puglia tra cui Il Melograno e La Peschiera.

Come è cambiato e come sta cambiando l’ambito del turismo in questo particolare momento?

Credo che la tendenza attuale e che perdurerà anche nei prossimi anni sia quella di privilegiare la scelta di mete a bassa densità turistica e optare per tutto ciò che possa essere inteso come ‘esclusivo’. Io mi occupo di turismo luxury che è caratterizzato proprio dall’esclusività e, in questo momento, è anche garanzia di sicurezza.

Rispetto alle norme di distanziamento come vi siete organizzati? Voi avete una struttura molto grande con tanti spazi all’aperto ma rispetto alla categoria quanto incide il distanziamento sulla capienza dell’ospitalità e dunque sui margini di convenienza?

Le varie norme in vigore attualmente sono state l’incubo di molti colleghi del settore, le nostre strutture che lavorano su certi target non hanno sentito il contraccolpo. I nostri lidi, ad esempio, hanno di default i cinque metri di distanza tra un ombrellone e l’altro, lo stesso accade per i tavoli che rispettano già le misure e le distanze attuali. La caratteristica del ‘lusso’ dunque è quella di stare in spazi più ampi, più sereni e più intimi quindi da questo punto di vista non siamo stati colti impreparati. Da un altro punto di vista, però, abbiamo dovuto far fronte ad una serie di normative: formare il personale, fornire i dispositivi di sicurezza individuale e attuare alcune misure che hanno cambiato il nostro modo di fare turismo. Il turismo è anche vicinanza, affetto, empatia e ora, invece, esiste la distanza, vanno firmate certificazioni e moduli, vanno prenotati con anticipo tutti i servizi e tutto dev’essere monitorato. Chiaramente, tutto ciò, non rende facile il soggiorno del cliente ma risulta essere segno di correttezza e serietà oltre ad assicurare una maggiore sicurezza.
Noi, ad esempio, come Melograno avevamo vinto, l’anno scorso, per il miglior buffet delle colazioni degli alberghi 5stelle in Italia, oggi con le norme vigenti, quel tipo di buffet non si può più fare; quindi tutto è, certamente, cambiato ma fa sentire sicuro il nostro cliente.

Se parliamo in termini economici anche per noi sono aumentati i costi aziendali in quanto, come dicevo, abbiamo dovuto fornire i dispositivi individuali e tutto quello che concerne la normativa e, in più, c’è una forte contrazione dei ricavi in quanto è scesa la richiesta in questi mesi. Comunque, ripeto, noi siamo stati fortunati rispetto a molti del settore perché già predisposti al tipo di norme vigenti.

C’è stata una struttura in Puglia nel segmento luxury per famiglie che ha applicato rincari consistenti dei prezzi. Se ne è parlato molto anche sui giornali. È giusto che sia il cliente a pagare?

Per quanto riguarda le nostre strutture, per correttezza, non abbiamo assolutamente rivisto la politica tariffaria che era stata già programmata un anno fa, anzi, in alcune strutture -come il 4stelle di Polignano- per questo mese abbiamo deciso di optare per una politica tariffaria più ‘aggressiva’ cioè fatta da prezzi più convenienti; tutto questo per includere un target diverso dal nostro solito. Noi, infatti, per l’80% lavoriamo con una clientela straniera e quest’anno, invece, abbiamo deciso di andare incontro alle nuove esigenze includendo un target di clienti italiano. Per avvicinare, dunque, un segmento di mercato che non era il nostro esplicando le tipiche dinamiche di marketing. Per le altre strutture, al contrario, abbiamo continuato a mantenere i piani tariffari soliti; certamente si tratta di una sfida interessante visto che siamo passati dall’80% di mercato straniero alla totalità di mercato italiano, noi, però, abbiamo accettato la sfida con coraggio e con un briciolo d’incoscienza decidendo di aprire, ad oggi, tutte le nostre strutture.

Dalla sua risposta precedente sembra confermare quello che molti operatori in Puglia sostengono: cioè che la stagione sia praticamente saltata viste anche le limitazioni delle rotte e che si sta lavorando di turismo di prossimità e nel weekend. E’ così?

Assolutamente si. Tutta la programmazione che avevamo con l’estero è saltata, sono stati annullati tutti gli eventi internazionali dei grandi brand che avevamo in programma e anche tutto quello che comprende i gruppi commerciali. Ci auguriamo, dunque, che gli italiani rispondano e io sono molto fiducioso a riguardo. Certo la stagionalità è ridotta rispetto agli anni precedenti: i nostri alberghi aprivano a marzo per chiudere a novembre, quest’anno, invece, si parla di due/tre mesi di attività.

Una delle vostre caratteristiche sono le ‘local experience’ amate dai turisti, in particolare, stranieri come statunitensi e nordeuropei. Quindi, rispetto a quello che mi ha detto, come pensate di reinventare queste esperienze per un turismo ‘diverso’ da quello degli anni precedenti?

Beh, sono convinto che tutti gli italiani siano attratti dal mare e fortunatamente disponiamo di strutture in una terra come la Puglia che garantisce l’accessibilità ad un mare incredibile. Come prima cosa abbiamo venduto tutte le ville -si tratta di un nuovo segmento di mercato che abbiamo istituito- perché, chiaramente, rappresentavano a maggio e giugno un baluardo di sicurezza e garanzia di soggiorno per le famiglie italiane; poi si sono vendute le strutture al mare con soggiorni medio-lunghi. Anche a livello di local experience si andrà verso questa tipologia di esperienza cioè si predilige il giro in barca, lo snorkeling, il giro in bicicletta, insomma sulle delle attività che, in realtà, gli italiani preferiscono.

Per quanto riguarda i giri in barca e la ristorazione, molti chef hanno pensato di proporre menu più semplici e si sono attrezzati anche per il take away in barca. Vi siete organizzati in questo senso?

Ci stiamo riorganizzando perché, ad esempio, per i giri in caicco che forniamo, all’inizio non era possibile dare un’offerta eno-gastronomica sulla barca; ora è possibile utilizzare delle monoporzioni e quindi stiamo cercando di soddisfare, sempre nel rispetto delle normative, le richieste dei nostri clienti.

Sui matrimoni si parla poco dei danni sull’indotto, voi come avete gestito le disdette? Quanto è difficile ripensare all’organizzazione di eventi?

In un primo momento sono stati tutti cancellati o spostati: lo scenario che si presentava vedeva un trend di perdita del 90% dove quelli non annullati erano fissati da ottobre a dicembre. Adesso, invece, qualcosina inizia a muoversi ma soprattutto come sondaggi e come predisposizione da parte delle persone a capire come poter ovviare e come potersi comportare a riguardo. Si tratta, comunque, di sondaggi ancora timidi perché anche solo l’idea di vedere il personale di servizio con le mascherine, non invoglia gli sposi.
Le problematiche dunque restano: da un lato c’è il fattore economico che riguarda noi, come impresa alberghiera, che abbiamo visto crollare un segmento di mercato; dall’altro lato, però, c’è anche un fattore emotivo che è quello degli sposi che hanno programmato il sogno di una vita e lo vedono cambiare radicalmente.

Per concludere le chiederei quali sono, dunque, le sue aspettative?
 
Vorrei solo poter lavorare in serenità almeno sino al primo periodo dell’autunno. Non ho grandissime aspettative ma almeno lavorare sereno sino a quel momento senza dover incorrere in altri problemi così da poter programmare il 2021 in tranquillità. Fare quindi una stagione ridotta ma che mi consenta di fidelizzare tutto il management.

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