La villa dei vip a Cernobbio residenza estiva di un arcivescovo di Manfredonia

by Maria Teresa Valente

Sulle riviste patinate e in tv non di rado scorrono davanti ai nostri occhi le immagini mozzafiato di Villa d’Este, la residenza preferita dei vip a Cernobbio, sul lago di Como. Proprio nei giorni scorsi, l’albergo migliore al mondo, secondo la rivista americana Forbes, ha accolto per una cena elegante nientemeno che l’ex presidente USA Barack Obama, sua moglie Michelle e le figlie, tutti ospiti dell’affascinante attore hollywoodiano George Clooney e di sua moglie Amal che proprio sul lago di Como hanno una favolosa villa.

Ebbene, cosa mai potrebbe avere in comune Villa d’Este con Manfredonia? Spulciando tra le pagine della storia, balza agli occhi che chi fece costruire questa magnifica struttura in riva al lago di Como fu l’arcivescovo di Manfredonia Tolomeo Gallio che, appartenente ad una nobile famiglia di Cernobbio, voleva avere una residenza estiva nella sua terra natia. Negli stessi anni in cui fece erigere la villa in riva al lago di Como, fece costruire anche una villa da diporto in riva al golfo di Manfredonia, probabilmente per non sentire troppo la mancanza degli amati luoghi d’origine quando non poteva allontanarsi a lungo. E sicuramente lo specchio d’acqua dinanzi a Manfredonia, adagiato nell’omonimo golfo, doveva ricordargli molto il ‘suo’ lago.

Tolomeo Gallio fu il 96esimo arcivescovo di Manfredonia, sullo scranno sipontino dal 1562 al 1573. Durante la sua vita si dedicò senza sosta alla costruzione di palazzi in cui rilassare il corpo, ma anche di seminari e collegi dove istruire lo spirito. Come evidenziato in una commemorazione giubilare dal cardinale Tarcisio Bertone, Tolomeo Gallio ha svolto un ruolo significativo nella storia della Chiesa, diocesana ed universale. Fu davvero notevole, infatti, l’attività che ebbe a svolgere nel corso della sua esistenza. Fu pastore e guida di diverse comunità diocesane: vescovo di Martirano (Calabria) dal 1560, arcivescovo di Manfredonia dal 1562, cardinale dal 1565 e dopo la nomina a Segretario di Stato, anche vescovo a Sabina. Nel 1591 divenne pastore della diocesi di Frascati, nel 1600 di Porto e S. Rufina e infine nel 1603 lo troviamo in qualità di cardinale Decano, vescovo di Ostia e Velletri. Il cardinale Tolomeo Gallio visse la proficua stagione del Concilio di Trento, collaborando attivamente alla redazione del Registro Generale del Concilio e operando instancabilmente allo scopo di attuare le rilevanti decisioni che videro la luce in quell’importante momento di riforma della Chiesa. Con il grande arcivescovo di Milano, san Carlo Borromeo, ebbe la fortuna di condividere una fraterna amicizia, testimoniata da una notevole corrispondenza di cui ci rimangono ben 182 lettere.

Tolomeo Gallio

Assunse la carica che oggi corrisponde a quella di Segretario di Stato un anno dopo la grande battaglia di Lepanto, momento cruciale della vita della Chiesa. Proprio in ricordo della vittoria riportata dai cristiani sui turchi a Lepanto, diede l’assenso per la costruzione di un convento di cappuccini poco fuori le mura della città di Manfredonia, la cui chiesa fu dedicata a S. Maria della Vittoria e dove attualmente sorge il cimitero comunale. Negli anni in cui Tolomeo Gallio fu arcivescovo sipontino fece anche ricostruire il palazzo arcivescovile che si affaccia su via Tribuna.

Le due residenze estive dell’arcivescovo Gallio ebbero negli anni storie diverse. Villa d’Este, come fu chiamata a partire dall’Ottocento, divenne un albergo di lusso che ha ospitato, tra gli altri, i reali di Buckingham Palace, Vittorio Emanuele Re d’Italia, il Principe Ranieri di Monaco e, tra le star di Hollywood, Elizabeth Taylor, Madonna, Sylvester Stallone, Sharon Stone, Robert De Niro e George Clooney; la villa di Manfredonia divenne invece un convento da cui derivò il nome all’attigua spiaggia di ‘convento dei monaci’ e al suo posto sorse nel secolo scorso lo storico Centro di Riabilitazione Padre Pio che funzionò fino a pochi anni fa.

Appena giunto a Villa d’Este nei giorni scorsi, voltandosi a guardare il lago, pare che Obama abbia esclamato: “So magic and breathtaking…” (Così magico da togliere il fiato…). E chissà, vista l’identica ispirazione di Gallio nel costruire le due residenze, se approdando alla villa di Manfredonia, voltandosi a guardare lo splendido golfo, avrebbe esclamato la stessa cosa!

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