Rodi Garganico, croceristi o clientela chic? D’Errico: “Quale sviluppo imprimere dipende da noi”

by Antonella Soccio

Il solo Hotel Riviera a Rodi Garganico sta per versare al Comune 23mila euro di tassa di soggiorno. Il centro amministrato dal sindaco Carmine D’Anelli, per via dei gravi problemi finanziari e il pre dissesto, è quello con il balzello più alto sul Gargano e in Puglia, ben 2,40 euro a turista. Non pochi viaggiatori, alla fine della vacanza, si sono lamentati con gli albergatori per l’esosità della tassa, che nel caso di una famiglia di quattro persone raggiunge i 10 euro al giorno.  

“Ci aspettiamo una stagione 2020 spumeggiante, visti i costi sopportati dai nostri clienti, i servizi resi al settore turistico dovranno essere all’altezza di una tassa così alta”, osserva a Bonculture Vincenzo D’Errico, patron dell’Hotel Riviera, una struttura ricettiva dalla facciata vintage che si sporge direttamente sulla spiaggia ed è tra le più importanti della città degli agrumi.

Rodi è la cittadina della Montagna Sacra con meno operatori turistici e al contempo con più possibilità di sviluppo. A differenza di Vieste o Peschici può ancora decidere quale traiettoria imprimere al suo turismo. Non avendo campeggi da migliaia di villeggianti, il paesaggio è meno compromesso, più integro e selvaggio. Con una dimensione autentica, pulita.

Rodi può ancora decidere se essere chic, giovane, snob, popolare, familiare, naturalistica o attenta alla clientela âgée. Il porto turistico, con il dragaggio, comincia a dare i primi risultati. Quest’anno si sono viste barche prestigiose come il Mangusta Yatch 92 o il Florida 88.

Da sinistra, Vincenzo D’Errico, Riccardo Scamarcio e Marino Masiero

E se va a segno il progetto di Marino Masiero, amministratore Unico di Meridiana Orientale srl, proprietaria della Darsena Marina del Sole, con annesso ristorante e cantiere nautico e di Cantieri Navali di Rodi Garganico, la città potrebbe ritrovarsi ad essere una delle soste delle maggiori navi di crociera che attraversano l’Adriatico. Msc, Costa, Royal Caribbean sono interessate a inserire una tappa garganica nella corrente italiana dell’Adriatico, che ha solo Venezia, Trieste e Bari in modo da compensare le tappe dalmate e albanesi, molto più numerose.

L’imprenditore della società veneta di Chioggia ha presentato a Roma e al tavolo del Contratto Istituzionale di Sviluppo del premier Giuseppe Conte e di Invitalia un progetto del valore di 14 milioni di euro, ora ridottosi a 9 milioni di euro, per una riqualificazione del porto turistico di Rodi. L’idea è quella di far scendere i croceristi a Rodi per poi dirottarli nelle varie località garganiche e pugliesi. Da Tremiti a Castel Del Monte, passando per Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e gli altri comuni costieri.

“Uno studio ha registrato che i turisti croceristi amano ripetere l’esperienza, se le fanno un po’ tutte, Fiordi compresi, per questo le compagnie hanno bisogno di inserire sempre nuove soste nel loro carnet. L’Adriatico ha una corrente che sale dalla Croazia, con 2 nodi a ora, un consumo di carburante ridottissimo. Per la discesa, ci sono solo Venezia e Bari, un solo carico e scarico per il Sud Italia. Bari ha le sue escursioni, però resta solo una, hanno bisogno di spezzare. Ecco perché già ora qualche nave inferiore si ferma a Manfredonia”, osserva D’Errico che col gruppo di armatori garganici ha avviato un business di escursioni per le Tremiti.

L’hotel

“Le navi avevano pensato anche a Tremiti, ma con 2mila persone alla volta era poco sostenibile, tra l’altro chi scende vuole andare in giro”, aggiunge.

Che estate è stata quella che sta per concludersi? “Agosto col tempo bello ha aggiustato le presenze, ma i numeri per noi sono bassi, non conosco un solo albergo che tornerà a pareggio con i numeri. Serve una regolamentazione immediata per i B&B, che portano giù i prezzi degli alberghi e abbassano inesorabilmente gli standard di qualità”.

A Rodi persiste una ottima ristorazione, la qualità media dell’enogastronomia è più elevata rispetto ad altre località più massificate.

“Ci sono diversi ristoranti buoni che fanno anche 400 coperti al giorno. Ma la tassa di soggiorno, 2 euro e 40 centesimi sta pregiudicando molto la nostra offerta. Lo scorso anno che era più bassa, 1 euro e 20, ce ne facevamo carico noi, ma quest’anno purtroppo la cifra è troppo alta, la facciamo pagare a parte. Il Comune la sta incassando, i risultati li vedremo dal prossimo anno in poi, si parla di un grande nome e di un grande evento, ma passano i mesi e cambiano le stagioni, ma c’è poca attenzione alle stagioni culturali”.  

Centro storico di Rodi

Perché il turismo a Rodi non è mai esploso come a Vieste o a Peschici? E cosa può diventare Rodi? “Dipende da noi, da come lavoriamo, dall’impegno di tutti, la risposta la deve dare il territorio, il livello culturale della base è ancora basso.  Rodi non ha avuto una grande attrattiva, perché si è concentrata sulle attività assistenziali e sull’agricoltura, ogni anno l’offerta aumenta, con locali e localini, attività cocktail e birreria, ma i posti letto sono pochissimi. I pochi che c’erano sono stati trasformati in rssa, come per le Pietre Nere e il Tramonto o in centri di riabilitazione, come quella del tycon Tito Salatto, che ha come location l’ex UAL per la sua RSSA, laddove invece l’hotel Villa Americana resta una struttura ricettivo – turistica. Al Lido del Sole c’è anche uno Sprar”.

Eppure non mancano le eccellenze: il Lido Azzurro di Lobascio è stato premiato da Mondo Balneare ed è sul podio dei migliori lidi di Puglia. E non mancano le occasioni: una società svizzera con 23 alberghi in giro per l’Europa ha comprato il Parco degli Aranci. “È ancora chiuso, perché ancora non sanno bene cosa fare, se un 3 stelle o un albergo luxury con le  72 camere fronte mare. Mi auguro che lo rimettano in sesto”.

Conclude D’Errico: “Vieste ha un appeal importante, sebbene a livello logistico Rodi sia più comoda. Le agenzie preferiscono posizionare i gruppi su Vieste. Fino al 22 stiamo piuttosto bene, questa settimana sono tutte famiglie, poi arriveranno anziani e pensionati. Stiamo già lavorando per campagne sui mercati esteri, Austria, Svizzera, Germania. Speriamo di avere risultati, qualcosina abbiamo già ricevuto, quest’anno per il prossimo anno. Abbiamo clienti abitali, affezionati a Rodi, al nostro mare, alla nostra tranquillità: c’è un erede di Schindler, un ingegnere delle caldaie in pensione, che ha già prenotato per il 2020”.

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