#bellaciao in ogni casa: così Torino si prepara al 25 aprile

by Michela Conoscitore

Maggio, – ripeté la donna a sé stessa. – Certo che è terribilmente lontano, ma almeno, detto da un ragazzo serio e istruito come te, è un termine. È solo di un termine che ha bisogno la povera gente. Da stasera voglio convincermi che a partire da maggio i nostri uomini potranno andare alle fiere e ai mercati come una volta, senza morire per la strada. La gioventú potrà ballare all’aperto, le donne giovani resteranno incinte volentieri, e noi vecchie potremo uscire sulla nostra aia senza la paura di trovarci un forestiero armato. E a maggio, le sere belle, potremo uscire fuori e per tutto divertimento guardarci e goderci l’illuminazione dei paesi.
Beppe Fenoglio, Una questione privata

Il Piemonte e Torino sono stati, al momento della liberazione dell’Italia dal nazifascismo nel 1945, tra i centri propulsori più attivi della Resistenza italiana. A testimoniarlo, numerosi letterati che hanno partecipato, come Beppe Fenoglio, alla lotta partigiana, e che saranno tra i protagonisti della maratona web #Torino25aprile, organizzata dal Comune di Torino per celebrare, nonostante il periodo di difficoltà causato dalla pandemia di Covid-19, la Festa della Liberazione.

Presentata ieri mattina in una conferenza stampa virtuale, già questa una modalità innovativa dettata dal periodo di quarantena, l’iniziativa è stata introdotta dalla sindaca Chiara Appendino, dall’assessora alla Cultura Francesca Leon, e ha visto la partecipazione anche di Sergio Soave, Presidente della Fondazione Polo del ‘900 tra gli organizzatori dell’evento, Stefano Allasia, Presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, e Mauro Salizzoni, Vicepresidente del Consiglio regionale e delegato del Comitato Resistenza e Costituzione.

Saranno più di trecento gli ospiti che per otto ore, dalle 10 del mattino alle 18, animeranno questa giornata così importante: sarà possibile seguire la maratona collegandosi al sito del Comune di Torino, del Consiglio Regionale oppure a quello de La Stampa, media partner dell’evento. “L’intreccio di musica, cinema, letture e grandi personalità sono il giusto mix, e appartengono alla città e sono media trasversali”, ha affermato la sindaca Appendino, durante la conferenza stampa, introducendo proprio la commistione di linguaggi scelti per celebrare il 75esimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo. Da Alessandro Barbero a Gustavo Zagrebelsky, da Alessandro Baricco a Mimmo Calopresti, includendo anche lo scrittore e presidente del Salone Internazionale del Libro di Torino, Nicola Lagioia, tante le personalità che daranno il loro contributo durante la maratona, alle quali si aggiungeranno le letture, tra gli altri, degli scritti di Antonio Gramsci, Beppe Fenoglio, Primo Levi e Renata Viganò.

Questo sarà un 25 aprile diverso, ma non per quello che rappresenta”, ha detto la Appendino, “Come si perpetuerà la memoria, per chi non avrà la possibilità di ascoltare una testimonianza diretta degli accadimenti del 25 aprile 1945? La scelta del mezzo virtuale, per la maratona, è un’importante opportunità per avvicinare i giovani a questa festa. Dobbiamo essere portatori e portatrici di quei valori che la animano”. I giovani sono stati al centro della conferenza stampa, più volte indicati come i prossimi detentori della memoria di questa festa così significativa per l’Italia, infatti alla sindaca Appendino ha fatto eco Mauro Salizzoni, che ha indicato nella modalità interattiva delle celebrazioni la possibilità di raggiungere anche le nuove generazioni, e ha aggiunto: “Il 25 aprile fu dolore e sofferenza, ma significò anche gioia, per aver sconfitto il fascismo. Quest’anno non potendolo celebrare, acquisterà ancora più significato”.

Inevitabile il parallelismo tra il momento odierno e ciò che accadde settantacinque anni fa, raccontato attraverso le parole di Sergio Soave e l’esperienza di Bruno Segre, avvocato e giornalista, tra i protagonisti della Resistenza torinese: “Bruno Segre ha messo in evidenza le analogie tra quello che stiamo vivendo oggi, e quel che successe nel 1945. Noi siamo in quarantena da due mesi, mentre gli uomini e le donne di allora ci stettero per venti, dopo aver patito già tre anni di guerra. Non li vediamo con occhi diversi? Quel popolo imparò che non ci si salva da soli né come comunità nazionale, né nei rapporti internazionali. Vogliamo imitarli, accentuando la solidarietà interna spingendo l’Europa a darsi una mossa? Per il dopo non si accontentarono di tornare al prefascismo, ma decisero di cambiare, scegliendo la Repubblica, lasciandoci una Costituzione, avviandosi alla costruzione dello stato sociale. Possiamo credere noi, ora che saremmo fedeli a quell’esempio, immaginando di ripartire come niente fosse con gli stili di vita, le furbizie e l’ignoranza delle grandi sfide che ci attendono? Su queste cose sarà bene riflettere quest’anno.

La sindaca, al termine della conferenza virtuale, ha rinnovato l’obbligo di rimanere a casa e tenuto a ribadire che anche le istituzioni osserveranno le direttive del Governo. Unica eccezione, Chiara Appendino si recherà il 24 aprile alle 18 in Piazza Palazzo di Città per deporre una corona d’alloro sulla lapide posta in memoria del conferimento della medaglia d’oro alla Resistenza. Tuttavia, sarà possibile per gli italiani celebrare il 25 aprile con un flash mob che partirà alle 15, con l’hashtag #bellaciaoinognicasa, e festeggiare seppur lontani tutti insieme la Festa della Liberazione.

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