Dario Vassallo e la ricerca della verità e della buona politica. “I pescatori sono pronti a pulire i fondali”

by Antonella Soccio

La Camera ha approvato il disegno di legge Salvamare presentato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Al termine dell’iter legislativo i pescatori potranno finalmente portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti. Finora erano costretti a ributtarla in mare perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e avrebbero dovuto anche pagare per lo smaltimento.

La Legge è stata una delle grandissime intuizioni di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore, ucciso a Pollica il 5 settembre del 2010.

Domenica scorsa 27 ottobre, suo fratello Dario, presidente della Fondazione Vassallo, è stato a Panni nel Subappennino dauno per la festa pugliese del movimento Italia in Comune, che partendo dall’esperienza del sindaco Federico Pizzarotti a Parma, mette insieme le prassi civiche disseminate nel Paese, lasciandosi alle spalle la divisione tra sovranisti e moderati e puntando tutto sulle tematiche ambientali e legalitarie.

Noi di bonculture abbiamo fatto una chiacchierata con Dario Vassallo, che da 9 anni lotta per la verità sull’assassinio di suo fratello. Dalle nuove indagini emerge una possibile connivenza tra alcuni apparati dello Stato e dell’Arma nel coprire un traffico di stupefacenti ad Acciaroli.

Dario, come mai hai scelto di esserci a Panni, sui Monti Dauni, insieme al coordinatore di Italia in Comune Rosario Cusmai, al sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio e al presidente della Puglia Michele Emiliano?  

Sono venuto per raccontare il progetto per la pulizia dei fondali marini ideato da Angelo, un progetto che è stato apprezzato dal governo precedente e per il quale sono stato audito per la redazione della Legge Salvamare. In agosto il Ministro ha riconosciuto la Fondazione con una medaglia d’argento: noi cerchiamo la verità, non ci siamo mai chiusi in noi stessi. La verità e il messaggio di Angelo sono il nostro faro e anche a Panni racconto il suo progetto e del nostro percorso per arrivare alla fine di questo incubo. Siamo nella fase cruciale delle indagini, grazie ai media, grazie a voi che aggiornare le notizie, la magistratura, quella buona, deve cercare la verità e le prove e chi ha sparato ad Angelo. La verità deve essere cercata dall’Arma dei carabinieri, ci sono persone implicate. Ma tutto quello che è successo l’ho scritto in un libro che sarà pubblicato il prossimo febbraio. Da parte nostra sono verità che conosciamo da anni, ma le devono conoscere gli italiani, abbiamo portato delle prove e se sono attendibili avremo risposte.

La politica è al vostro fianco in questa ricerca di verità?

La politica è ancora più lontana, più gli anni passano e più diventa scarsa, basta guardarsi attorno. Ma non serve castigare tutta la politica, sono arrivato a Panni per raccontare la bella politica, è un riconoscimento a Rosario Cusmai e ad Italia in Comune, che è l’esempio di cosa dovrebbe interessare alla politica. Il mio obiettivo è da anni quello di fare una legge regionale sulla pulizia dei fondali. Tirerò un po’ le orecchie ad Emiliano. La legge regionale, pur con le tante attestazioni, ancora non c’è.

Nel Mar Mediterraneo 134 specie sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, le 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel Mediterraneo presentano plastica nello stomaco. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una piena consapevolezza dei pescatori, che sembrano pronti ad aderire al progetto della pulizia dei fondali. Questa estate ci sono stati degli incontri tra i pescatori di Barletta e di altre zone costiere pugliesi con il commissario dell’agenzia dei rifiuti, l’Ager dell’avvocato Gianfranco Grandaliano. I pescatori vogliono pescare i rifiuti dal mare, perché siamo ancora solo alla fase di ascolto?

Sì, in Puglia i pescatori sono già pronti, sono molto più avanti di quanto possa pensare la politica, è la politica a rallentare il processo. Sono anni che ci stiamo lavorando ed è giusto che noi diamo delle risposte ai pescatori, loro sono gli artefici di questo progetto e della nostra alimentazione. Proprio perché si trovano in un momento di grande difficoltà, la pulizia dei fondali potrebbe essere per loro anche un sussidio economico.

5 milioni di persone vivono grazie alla pesca, è inutile andare a cercare Maria per Roma, come si dice: diamo loro la possibilità di fare il loro mestiere. Il progetto della pulizia dei fondali marini è culturale, la politica deve fare velocemente una legge a tutela proprio dei pescatori, che oggi ancora sono vittime di sanzioni amministrative e sono costretti a rigettare i rifiuti che pescano di nuovo in mare.

Con la Legge Salvamare tutto torna, il Ministro Costa è sveglio, gli altri hanno dormito letteralmente sonni tranquilli, non capivano nulla di mare e delle possibili rivolte di una classe sociale come quella dei pescatori. Noi abbiamo cominciato a parlarne 10 anni fa e prima ancora di noi Angelo.

Oggi, anche grazie all’onda verde di Greta l’opinione pubblica è molto sensibile al tema.

Certo, la gente si è svegliata, e pure molto, grazie a quello che facciamo noi e grazie alla stampa che divulga notizie ambientaliste. Va accompagnata l’evoluzione di un Paese, bisogna capire che gli italiani comprendono alcune tematiche, ma la politica è ancora troppo lenta nelle pratiche.

Che te ne sembra dello scioglimento del Consiglio comunale di Manfredonia, te lo aspettavi? Tu conosci tanti pescatori del Golfo e proprio nel Golfo hai tratto ispirazione per l’installazione artistica della Grande Onda nel Cilento per la Festa della Speranza di quest’anno.

Conoscevo la situazione, anche lì la gente arriva prima della magistratura, basta fare uno più uno. La somma è sempre due. Molti amministratori pensano di imbrogliare per anni, ma prima o poi la giustizia arriva e li arrestano. Chi vuole fare la politica per fare carriera o peggio ancora per truffare il prossimo, deve preventivare che prima o poi verrà arrestato. Questi politici trovano terreno fertile, perché le mafie non aspettano altro che questi personaggi. Oggi crede che se un partito o un movimento non mette al centro della sua azione politica la lotta alla mafia è meglio che non si presenti proprio agli elettori.

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