I Dialoghi di Trani guardano all’Europa: Parigi, Romania, Sarajevo. Gaeta: “I Dialoghi si presentano come un festival culturale europeo”

by Antonella Soccio

Nel bel mezzo di una guerra, quella scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, “I Dialoghi di Trani” ritornano – dal 20 al 25 settembre nelle piazze e nei palazzi di Trani – con una riflessione cruciale sul tema del “Convivere”. Parola complessa, poco utilizzata, ma attualissima: non solo per decifrare la guerra in corso, ma anche per analizzare e comprendere i temi in conflitto nel nostro mondo contemporaneo.  In questo attuale processo storico, e in un mondo interconnesso e ricco di opportunità, le disuguaglianze e le nuove sfide rappresentano forme di convivenza sbagliata, ingiusta. Proprio per questo, i Dialoghi quest’anno ragioneranno e tenteranno di individuare gli strumenti culturali, politici, sociali e istituzionali e le strategie di lungo respiro di cui la convivenza di tutti ha bisogno.

Rispetto alle tante manifestazioni culturali (e dialoghi) esistenti in Italia, le peculiarità dei Dialoghi risiede proprio nell’origine del suo nome, che marca l’identità profonda e il suo rapporto imprescindibile con il territorio: quel “di Trani” significa apertura alla polis, al Mediterraneo e alla cultura”, ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione Rosanna Gaeta, direttrice artistica dei Dialoghi di Trani.

Quest’anno, ancora di più, i Dialoghi diventeranno internazionali con un’anteprima a Parigi, la collaborazione con il Paese ospite della Romania e la chiusura, a ottobre, a Sarajevo. Un festival, dunque, che parte dal Sud e guarda al Mediterraneo, all’Europa. “La XXI edizione – continua Gaeta – proietta I Dialoghi di Trani in una dimensione internazionale inedita, aprendosi ad un pubblico nuovo, ampio e attento agli scenari della cultura italiana, presentandosi come un festival culturale europeo. Siamo onorati e felici di espandere le nostre contaminazioni anche in Francia e nei Balcani, grazie al supporto del Comune di Trani e di tutti i nostri partner”.

Alla presentazione c’era anche Aldo Patruno, direttore del dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia. “Dialoghi e Convivere: a Trani si mettono in campo, attraverso la cultura, delle questioni che ormai sembrano dimenticate dall’umanità e dal mondo nel quale viviamo. Il tentativo, che questa rassegna fa da ventuno anni, è quello di riannodare i fili del dialogo fra le persone, le comunità e i popoli e, proprio attraverso il dialogo, costruire condizioni di convivenza. La cultura è lo strumento fondamentale per realizzare questo obiettivo. Nella programmazione regionale 2021-2027, infatti, il tema centrale sarà quello del welfare culturale: ovvero la cultura come strumento per migliorare la qualità della vita delle persone. I Dialoghi hanno sempre avuto questa funzione, e continueranno ad averla per molto tempo ancora”.

L’edizione si aprirà il 20 settembre all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi con un dialogo su “Lingua madre e matrigna, il linguaggio svela e nasconde” con Gianrico Carofiglio, Maddalena Fingerle e Diego Marani. Il giorno dopo, invece, i Dialoghi ritornano nella propria cornice, Trani, in una nuova location: Piazza Quercia. Il 21 settembre, fra gli altri, spazio a Gholam Najafi e Riccardo Staglianò, giornalista di Repubblica, che presenterà il suo ultimo libro: “Gigacapitalisti”. Il 22, invece, Gaetano Savatteri parlerà della convivenza con la mafia, Luca de Biase e Alec Ross dialogheranno sulla possibilità di umanizzare l’innovazione, mentre Tomaso Montanari, Mons. Leonardo D’Ascenso e Stefano Bucci parleranno delle chiese chiuse. Non mancherà un omaggio al centenario pasoliniano con un dialogo su Pasolini e Assisi fra Roberto Chiesi, Tonio Dell’Olio, Francesca Tuscano e Alessandro Zacurri.

Venerdì 23 si parte con l’autrice Liliana Corobca, per poi passare a Pierre Savy e la storia mondiale degli ebrei, la premiazione del Premio Fondazione MegamarkIncontri di Dialoghi, il dialogo sulla giustizia sociale e ambientale con Elly Schlein, Michele Laforgia e Simona Maggiorelli e la poesia di Vittorino Curci.

Il sabato spazio ad Alessandra Tarquini e la storia della cultura fascista, poi l’archeologia dell’amore con l’autore Cătălin Pavel, il racconto dei tiranni del mondo – da Trump a Bolsonaro – con Moisés Naim, la scienza e l’era pandemica con Telmo Pievani e il racconto della sua crepa (e della sua luce) di Gemma Calabresi Milite, moglie del Commissario Luigi Calabresi, ucciso cinquant’anni fa da un commando di Lotta Continua. La domenica, infine, le passioni durevoli con Luciana Castellina e Nichi Vendola, le parole per convivere di Ivano Dionigi, le nuove idee e narrazioni con Marino Sinibaldi e Walter Siti, la scienza e il sesso con Antonella Viola e il concerto sul mare di Roberto Soldatini.

Anche quest’anno, dopo il successo di pubblico della prima edizione, ritornano i Dialoghi POP. La sezione, curata dal giornalista di bonculture Felice Sblendorio, concluderà ogni serata del festival con un dialogo sull’arte, la musica e sulla letteratura. Gli ospiti dell’edizione sono: Ermal Meta, cantante e autore del suo primo romanzo, “Domani e per sempre” (La Nave di Teseo); il rocker Piero Pelù, che si racconterà a partire dal suo racconto biografico “Spacca l’infinito” (Giunti) e Barbara Alberti, scrittrice, sceneggiatrice e opinionista sagace che racconterà il sentimento dell’amore e degli amori celebri con il suo nuovo libro “Amores” (Harper Collins).

Non mancherà il workshop della Scuola Holden di Alessandro Baricco, i DialoKids, la magia del cinema con il Circolo “Dino Risi”, la mostra “Promenade”, curata da Lia De Venere su istallazione dell’artista Nicola Genco e l’iniziativa “A suon di classici”, appuntamenti sui grandi classici con il critico Piero Dorfles e gli studenti dei licei di Trani. Gli incontri, tutti a ingresso gratuito, saranno trasmessi in streaming sulla piattaforma ufficiale dei Dialoghi e sulla pagina Facebook di bonculture, media partner della rassegna.

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