Industrie Fluviali, nasce nel quartiere Ostiense di Roma un nuovo ecosistema culturale

by Marianna Dell'Aquila

Get into the flow, entra nel flusso. E’ con questa idea che è nato Industrie Fluviali, il nuovo ecosistema che aprirà al pubblico il prossimo 25 ottobre a Roma. Nato nell’ex Lavatoio lanario Sonnino in via del Porto Fluviale 35, Industrie Fluviali è un luogo letteralmente senza muri, dove tutto è accessibile in nome del fare cultura e dell’inclusione. Accessibilità, integrazione, rigenerazione urbana, sostenibilità, ma anche sinergia e tecnologia sono infatti le parole chiave di questo progetto che è soprattutto la realizzazione un sogno di imprenditoria sociale voluto da Pingo  – Società cooperativa Sociale integrata, con il supporto della famiglia Sonnino proprietaria dell’immobile e il patrocinio del Municipio VIII di Roma.

Nato circa un secolo fa, il Lavatoio lanaio di Angelo Sonnino impiegava quotidianamente un centinaio di donne che si occupavano di lavorare la lana proveniente da diverse regioni d’Europa. Chiusa durante il Fascismo perché di proprietà di una famiglia ebrea, Angelo Sonnino poté riaprire la sua azienda solo negli anni ’50 e ha proseguito l’attività fino agli anni ’90. Dopo decenni di disuso, oggi la struttura prende una nuova vita anche grazie al coraggio dei suoi eredi che hanno creduto in un progetto nato senza scopi di lucro, ma con l’obiettivo di rispondere ad una sempre maggiore richiesta da parte della cittadinanza, soprattutto quella del quartiere Ostiense, di luoghi aperti e accessibili a tutti. Luoghi dove si facesse cultura e che, appunto, diventassero lo spazio per un nuovo flusso di idee e di condivisioni.

Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio VIII, ha infatti dichiarato: “Industrie Fluviali è un’esperienza che racconta una zona sensibile. Ostiense spesso non sembra Roma, ma in senso negativo. Invece questo quartiere sta dimostrando la capacità di trasformarsi in un luogo di nuove possibilità e potrebbe diventare un distretto pilota per il resto della città. Industrie Fluviali si arricchisce della grande memoria storica industriale di questo luogo ed è l’esempio di come si possa fare un investimento sulle nuove forme di lavoro e sulla cultura in una città come Roma dove, negli ultimi anni, sembra che l’unico business redditizio sia quello del food”.

Esteso su 2000 mq di superficie, Industrie Fluviali è un luogo aperto a tutti, uno spazio inclusivo senza barriere nato dall’idea di creare a Roma qualcosa che ancora non esisteva, ma che era già funzionante in altre parti d’Europa: i centri culturali, cioè luoghi dove coesistono più realtà e dove le idee non nascono solo con scopi di lucro. Industrie Fluviali infatti propone un fitto programma di attività (di cui solo alcune a pagamento) mirato al coinvolgimento della cittadinanza, dalle famiglie ai lavoratori, dai bambini ai semplici curiosi. “Si tratta di un programma pensato per ridare sempre qualcosa al territorio e alla persona” ha spiegato Federico D’Orazio, Direttore creativo di Industrie Fluviali. E’ un esempio di come dare vita alla rigenerazione, la cui sostenibilità economica si regge principalmente sull’affitto degli spazi di un’ampia area di coworking, tre sale riunione, il bistrot Betò con proposte gastronomiche a km 0 e un’enorme terrazza (la stessa del film Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek) dove poter trascorrere un po’ di tempo o organizzare eventi privati.

I primi appuntamenti in programma sembrano rispecchiare perfettamente la filosofia di Industrie Fluviali. Si tratta infatti di un calendario ricco e variegato con appuntamenti per tutti i tipi di pubblico, adulti e bambini. Particolare attenzione è stata rivolta al pubblico con disabilità scegliendo di mettere in programma eventi fruibili e condivisibili da tutti, come la “Degustazione al buio” del 29 novembre dell’Associazione Radici in collaborazione con la Fisar e “Touché – Sperimentare l’arte in assenza della vista”, una mostra tattile che si terrà il 24 novembre con le sculture realizzate dalle artiste cieche del gruppo “Mano Sapiens: mani che vedono, che creano”. In programma anche il “Laboratorio poetico per sordi” nato da un’idea di Collana Isola e che durerà ben sette mesi e tante iniziative per i bambini come il “Laboratorio di stampa” di Betterpress che si terrà a partire dal 31 ottobre una volta a settimana per un mese e il “Festival di innovazione tecnologica per bambini” organizzato dalla Cooperativa Densa che si terrà il 7 e 8 dicembre. 

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