Massimo Cacciari apre le Questioni Meridionali a Foggia

by redazione

“Krisis sta a indicare che nel processo storico di una civiltà o di una cultura si è andata determinando una rottura o una netta discontinuità, e che questa non può più in alcun modo essere ‘mascherata’. Krisis significa però anche giudizio, e cioè l’esigenza di comprendere tale crisi nei suoi aspetti fondamentali. Crisi non è ancora catastrofe. È una situazione di soglia”.

I temi del dibattito economico e politico attuale sono stati alla base dell’incontro con Massimo Cacciari, primo appuntamento del Festival Questioni Meridionali

Professore, filosofo, scrittore, pensatore simbolo e figura cardine del dibattito politico contemporaneo: Massimo Cacciari ha aperto ieri il Festival Questioni Meridionali, presso un affollatissimo Auditorium Santa ChiaraRagione e crisi d’Europa è il tema scelto dall’associazione SpazioBaol e il comitato di Foggia della società Dante Alighieri, promotori dell’evento.

“Oggi siamo in pieno di una trasformazione – spiegato il professore – che ha visto un aumento di ricchezza globalmente prodotta mai conosciuta dall’umanità che però è un aumento di ricchezza che non si combina più con una domanda di lavoro. L’80% del lavoro diventerà superfluo. E questa è la prospettiva di questo secolo. C’è un accentramento fisiologico della ricchezza se questi processi non vengono governati”.

La mente inquieta è il titolo dell’ultimo libro di Massimo Cacciari che indaga la possibilità reale di costruire una nuova Europa, dotandola di quella cornice di senso di cui ultimamente è stata spogliata, alimentando il conflitto tra passioni e ragione.

Le passioni sono un fattore connaturato alla politica. Ma lo è anche la ragione. La stessa ragione oggi è più derisa che ascoltata, e non solo in Italia: dal Regno Unito, alle prese con il pantano della Brexit, alla Spagna, stretta nella spinosa questione catalana, alla Francia, dove è esploso nuovamente l’antico risentimento della provincia contro Parigi e i suoi ‘re’ e dove i gilet gialli hanno interessi disparati e disomogenei. Massimo Cacciari per il superamento di questo conflitto indica un percorso da seguire, una via in cui passioni e ragione viaggiano parallelamente in costante equilibrio, una via in cui è impossibile scindere qualsiasi riflessione sul futuro dal passato storico e culturale che la produce. Il grande pittore spagnolo Francisco Goya pensava che le «grandi meraviglie» nascano solo dall’unione fra la logica della ragione e la fantasia delle passioni, connubio iscritto nel Dna della civiltà europea. Ed è fondamentale cercare soluzioni dal momento che le sorti del processo di integrazione europea coincidono con il nostro destino.

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