MIT – Made in Triggiano: così nasce il pane dell’antimafia

by Angela M. Lomoro

Il pane di Triggiano diventerà il primo pane dell’antimafia, grazie al progetto “MIT – Made in TRIGGIANO”, presentato dal comune di Triggiano e vincitore del bando “Cantieri innovativi di antimafia sociale: Educazione alla Cittadinanza Attiva e Miglioramento del Tessuto Urbano” della Regione Puglia.

Il progetto ha coinvolto studentesse e studenti delle scuole triggianesi, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, in un percorso di educazione alla legalità e antimafia sociale, che hai poi portato alla creazione del marchio “MIT – Made in Triggiano”. L’intenzione è di registrare il marchio del pane “Made in Triggiano” affiancandolo a un vero e proprio disciplinare redatto dai minori coinvolti. Successivamente sarà chiesto ai panificatori locali, in collaborazione con la Confartigianato, di aderire e di firmare il disciplinare in modo che il pane di Triggiano possa essere commercializzato in tutta Italia.

Ma non è tutto. Il progetto mira a trasformare un bene confiscato alla mafia che si trova nelle campagne triggianesi (in contrada Lame 56) in un forno sociale al servizio della Città Metropolitana di Bari.

Proprio in questa sede si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto, lo scorso venerdì 4 giugno.

“Il bene confiscato ha un importante potenziale per lo sviluppo occupazionale in termini di artigianato e servizi integrati, diventando così il primo esempio pugliese di realtà integrata pronta a far rete con quelle già presenti sul territorio nazionale”, ha spiegato Leonardo Palmisano, coordinatore dei Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale.

“Triggiano è stato uno dei primi paesi ad aderire alla legge del ‘96, che sancisce l’utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia; nel 2017, proprio grazie a questa legge, il Comune ha avuto la possibilità di partecipare al bando e di vincerlo – ha poi aggiunto l’assessora alla legalità Roberta Affatato – Il Progetto ‘MIT – Made in Triggiano’ ha come obiettivi principali l’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, interculturale e alla conoscenza del territorio. I ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare i tipici forni triggianesi e di intervistare i panificatori per capire la filiera di produzione del tipico pane di Triggiano. Da tutto questo lavoro viene fuori il marchio, unico nel suo genere in tutto il territorio nazionale, e che ha come obiettivo quello di commercializzare il pane dell’antimafia in tutta Italia”.

Alla conferenza stampa di presentazione erano, inoltre, presenti il Comandante della Polizia Municipale di Triggiano, Domenico Pignataro; il Presidente di LegaCoop Puglia, Carmelo Rollo; il Direttore della Caritas della diocesi di Bari-Bitonto, don Vito Piccinonna; il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Puglia, Piero Rossi; e le associazioni partner del progetto.

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