Open Day al parco neolitico dei Campi Diomedei. “Il villaggio è una delle prime comunità economiche di Puglia”

by Antonella Soccio

89 giorni di scavi e di ricerche, dal 20 maggio all’11 ottobre 2019, hanno riportato alla luce 1880 metri quadrati del villaggio neolitico di Foggia, datato 6008 e 6006 avanti Cristo. Un pezzo importante del patrimonio archeologico della città del Nord della Puglia, con un tipico fossato a C, che sarà aperto alla comunità, con un Open Day, il 9 novembre dalle 9 alle 13.

“Si tratta di un’area sottoposta a tutela, con un villaggio posto al centro della città. Sono quasi 1000 i villaggi che punteggiano il Tavoliere, testimonianza di un passato antico fortemente identitario”, ha detto dottor Italo Maria Muntoni della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e Foggia.

“C’è un altro frammento di parco archeologico nella Villa Comunale- ha aggiunto il soprintendente a bonculture- purtroppo in condizione di abbandono. Con l’Università di Foggia stiamo musealizzando un altro segmento di fossato neolitico all’interno dell’ex palestra Gil, che è proprio lì all’angolo dove il Dipartimento di Studi Economici deve realizzare una biblioteca. Lì c’è un altro frammento: quello dei Campi Diomedei è il cuore della città e ancora di più è meglio che venga adeguatamente recuperato.

Le strutture dell’ex ippodromo sono molto simili a quelle di Passo di Corvo, sono un po’ più antiche da un punto di vista cronologico e sono molto meglio conservate perché diversamente da Passo di Corvo che era un’area agricola ad uso ordinario, l’area dell’ex ippodromo, proprio perché destinata solo a campo di fienagione per i cavalli ha una conservazione dei paleosuoli molto maggiore”.  

I cittadini, dopo tante polemiche blocchi e riavvi, potranno finalmente visitare l’area archeologica ubicata all’interno del Parco Urbano Campi Diomedei: un momento di grande rilevanza, per ciò che quegli scavi rappresentano.

“Quella di sabato prossimo sarà una giornata importante, in cui una parte fondamentale del Parco Urbano Campi Diomedei sarà aperta alla città, rendendo fruibile e visitabile l’area interessata dagli scavi archeologici, dunque la porzione del parco in cui è racchiuso un pezzo della storia della città di Foggia e del nostro territorio. Una sperimentazione ambiziosa, per la quale desidero esprimere un sincero ringraziamento alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e Foggia, nella persona del dottor Italo Maria Muntoni, per questa proposta, che ovviamente l’Amministrazione comunale ha condiviso e sposato con entusiasmo”. È stato il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, alla presentazione dell’open day in conferenza stampa.

L’obiettivo è trasferire il patrimonio e la ricchezza della pianura e della sua storia. L’amministrazione vuole anche superare lo scontro con il comitato dell’ex Iriip, guidato da Franco Cuttano. “La Regione aveva già dismesso l’attività dei Cavalli stalloni. Noi volevamo che questo patrimonio restasse come un atto identificativo della storia. Cavalli e parco archeologico possono convivere. Oggi il galoppatoio che aveva solo 1000 metri quadrati e di cui la città mai si è accorta, è stato ampliato. Abbiamo ceduto 4 ettari”.

L’Open Day potrebbe essere replicato anche in altri momenti dell’anno da qui al prossimo aprile 2020 quando i lavori dovrebbero essere consegnati. Le indagini archeologiche sono concluse, è stato messo in luce il fossato a C con i muretti a secco, le fornaci e le piastre di cottura.

“Si tratta delle prime civiltà che praticano l’agricoltura, che lavorano la ceramica, le prime grandi civiltà economiche del Mediterraneo”, ha aggiunto Muntoni.

Le strutture dovranno essere restaurate nelle loro evidenze archeologiche, l’obiettivo è lasciarle a vista e probabilmente non sarà possibile coprire tutti gli scavi. La Sovrintendenza infatti ha bocciato la copertura a gridshell proposta dall’Ati di imprese, rappresentato dall’imprenditore cooperativista agroforestale Ugo Fragassi.

Con lo stop dei lavori e le osservazioni indicate dal Ministero e della Sovrintendenza sono stati infatti depennati i due parcheggi previsti, che saranno smantellati. Sarà salvaguardato anche lo skyline della struttura liberty dell’Iriip, così come da indicazioni: pertanto l’impresa ha rivisto l’intera mappa della piantumazione e delle alberature per non ostruire la visuale, che sarà garantita grazie a particolari coni visivi, così come illustrato dall’architetto Gaetano Centra della direzione dei lavori e responsabile della sicurezza del cantiere. L’alberatura è stata spostata, mentre restano le dune, previste nell’originario progetto Contesti, e ospiteranno un serbatoio per accumulo delle acque, sarà evitata infatti al massimo la captazione delle acque.

“Non è stata accolta la gridshell, abbiamo in mente di osservare la stagionalità delle piantumazioni. Ad aprile è prevista l’apertura del parco urbano. È passato un anno dall’ottobre 2018, quando siamo stati bloccati. Non siamo stati fermi, abbiamo lavorato col Ministero, questo stop e le diverse osservazioni costano 600mila euro in più in aggiunta. Il torrino è pronto, ma il blocco ha portato un depauperamento dei lavori”, ha concluso Fragassi.

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