Parma 2020, Federico Pizzarotti: “Tante aziende nazionali sono pronte ad investire in cultura”

by Antonella Soccio

Antichi luoghi e nuovi distretti. Il dossier Parma Capitale della Cultura 2020 costruisce la propria idea di fondo su un polo di riflessione unitario, che guarda ai diversi “tempi” della città e scommette sulla carta dell’inclusione e della sostenibilità.

“La cultura batte il tempo”, è il claim ufficiale. Anche la città batte il tempo.

La suggestione è quella di Richard Sennett e della “città porosa”: Parma è casa dell’uomo artigiano, ma è anche tante “Parma”. La città romana e quella medievale, la Parma rinascimentale e quella barocca, la borbonica e l’illuminista, la rivoluzionaria e l’asburgica, la Parma contadina e la Parma imprenditrice, quella verdiana –dei sentimenti forti e nazionali del melodramma – e la Parma delle barricate, quella profonda delle tradizioni popolari, la Parma dell’Oltretorrente, e la Parma innovativa e tecnologica: tutte queste sono, insieme e contemporaneamente, la città nella quale viviamo.

E infine la Parma di Novecento di Bernando Bertolucci, il cui spazio nel palinsesto, dopo la morte del maestro, resterà vacante, per marcare il vuoto, l’assenza.

L’industria della cultura per Parma ha molte anime e risponde al principio secondo cui la cultura è un diritto e in quanto tale deve essere garantita a tutti.

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, leader di Italia in Comune e interno al progetto Più Europa, è stato in Puglia per numerosissime tappe insieme al coordinatore regionale del partito Rosario Cusmai e del candidato al Collegio Sud per le Europee, Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto.

Federico Pizzarotti a Foggia per una iniziativa elettorale

Noi di Bonculture lo abbiamo intervistato durante una breve pausa del forsennato tour elettorale.

Sindaco Pizzarotti, a che punto siete con la preparazione di Parma 2020?

Faremo l’anteprima di Parma 2020 il 21, 22 e 23 di giugno, ci sarà la presentazione del palinsesto degli eventi e delle aggiunte.

Il 23 giugno è una data simbolica, perché a Parma si festeggia l’inizio dell’estate con la parata di San Giovanni, per noi è un momento importante. Per i sei mesi che vanno da giugno a dicembre ci saranno tanti altri eventi, che verranno battezzati come Anteprima Parma 2020 proprio per creare l’aspettativa. Inizieremo verso il 12 gennaio, tutte le attività che erano previste in dossier stanno andando avanti, l’unico progetto che non faremo era quello che doveva portare avanti Bertolucci, dopo la sua scomparsa non ce la sia sentita. La scelta è stata di lasciare un tassello vuoto rispetto. Non ci sarà Novecento. Stiamo lavorando molto con progetti della città, perché uno degli obiettivi è il coinvolgimento della città in tutta l’attività.

Alcune progettualità potrebbero essere utilizzate anche dopo l’anno dedicato a Parma capitale della cultura?

Sono arrivati 250 progetti di vario genere al di fuori del dossier, lo abbiamo vagliati. Sapevamo che sarebbero arrivate tante proposte in più e che il nostro palinsesto sarebbe cresciuto, ci sono grandi aziende nazionali che vogliono dedicare risorse economiche e culturali sulla nostra città in quell’anno. Abbiamo intenzione di realizzare delle installazioni permanenti.

L’arte, come dimostrano le mostre a Napoli o a Milano, è motivo di successo e di interesse in tutte le città italiane, un fattore di visita e di conoscenza, che fa muovere turisti e viaggiatori, cosa ospiterete a Parma?

In Italia siamo abituati nelle città medie a pensare alla cultura soprattutto come i luoghi storici, ma difficilmente si hanno luoghi o segni contemporanei di rilievo, ecco perché serve creare un collegamento. Noi avremo una installazione permanente, ma non voglio anticipare troppo, sarà un segno per noi “in occasione di”, ma anche un modo per attrarre visitatori, perché necessariamente l’arte contemporanea porterà attrazione.

Parma è una città industriale nell’immaginario di molti, ci sono progetti di archeologia industriale per connettere centro e pianura operosa?

Dentro un progetto più ampio di riqualificazione c’è l’ex fabbrica della Bormioli, una vetreria famosa in tutto il mondo. La parte del forno storica e una piccola parte degli uffici iniziali saranno recuperati e ospiteranno il museo del vetro sempre in memoria delle tante persone che hanno lavorato lì. C’è un altro padiglione, tra l’altro progettato da Nervi, un’architettura di pregio applicata all’industria, le industrie metalmeccaniche Manzini, che ospiteranno un centro del Comune legato al co-working. Il cantiere inizierà quest’anno e l’anno prossimo sarà visitabile insieme ai cantieri monumentali, stiamo riqualificando infatti il complesso di San Paolo e dell’ospedale vecchio. Lì ci sarà la mostra principale di Parma 2020.

Qual è il senso profondo del claim?

La cultura batte il tempo è il nostro claim principale, abbiamo voluto richiamare tante cose diverse: il battere il tempo e quindi il richiamo musicale, il fatto di scandire i tanti tempi della città da punto di vista storico, i Farnese, i Borbone, i Romani, il Romanico, il Rinascimento, il Manierismo con la Rocca di Fontanellato e le tante testimonianze che abbiamo nella nostra città, ma anche scandire i tempi della città stessa, quindi il tempo del lavoro, il tempo della famiglia. Alcuni progetti sono dedicati al sociale proprio per cercare di non parlare solo di cultura in senso stretto e in senso artistico, ma di coinvolgere la città nel suo insieme.

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