La cultura, nell’accezione ampia e condivisa, si può definire come l’insieme delle cognizioni intellettuali e pratiche che, acquisite attraverso la conoscenza, la riflessione, lo studio, la lettura, l’esperienza, concorrono ad identificare i tratti distintivi di una comunità ampia o ridotta e che nelle sue forme più evolute contribuisce ad arricchire lo spirito e le capacità di giudizio individuali e collettive.
Nel tempo e nell’evoluzione delle società e con il sopraggiungere di ambiti complessi, la cultura assunse ed assume oggi, un significato educativo: insomma si designa la cultura come un processo formativo dell’individuo per l’acquisizione di mezzi utili per la convivenza sociale.
Definire il concetto di cultura serve, tra l’altro, a distinguere, laddove fosse necessario, il concetto di cultura con quello di spettacoli e manifestazioni canore, che nel complesso, tutt’al più sono dei rivoli della cultura.
L’amministrazione comunale di Foggia, viene da un travagliato periodo finanziario, che ha portato l’Ente a richiedere allo Stato, il ricorso alle norme del cd “Pre-dissesto”, che ha comportato, nel tempo ad un necessario abbandono delle manutenzioni ordinarie e straordinarie del patrimonio comunale, allo scopo previsto della diminuzione dell’assillante massa debitoria.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti con strade e marciapiedi impraticabili; scuole malmesse, pubblica illuminazione fatiscente ed insufficiente, servizi sociali carenti per mancanze di risorse.
L’unico settore che ha potuto ottenere ingenti risorse è stato quello della Cultura, che si è impegnato nella produzione soprattutto di spettacoli e manifestazioni canore, che in verità hanno ottenuto riscontri tutto sommato positivi da parte dei cittadini.
Alla vigilia dell’approvazione del bilancio di previsione 2020, si ha però l’obbligo morale e politico di riequilibrare la spesa verso settori vitali ed importanti, finanziariamente ignorati nell’ultimo quinquennio.
Manutenzione del patrimonio comunale (strade, marciapiedi, scuole, edifici pubblici),controllo del territorio(video-sorveglianza, assunzione e rivalutazione contrattuale del corpo della Polizia Locale), povertà ( sussidi e bonus alla crescente povertà della popolazione a seguito del Covid-19), principalmente.
Un bilancio che prevede 3 miliardi per gli spettacoli e 300 mila euro per le strade e le manutenzioni scolastiche è una modalità fallimentare di governare una città capoluogo.
Il covid-19 poi a breve metterà l’amministrazione comunale nelle condizioni di operare scelte inevitabili: sfamare la gente ed evitare tumulti o fare pubblici spettacoli, che non si potranno ugualmente tenere?
Parlare di identità di una città quella di Foggia, da parte di un cerignolano e di una sanseverese, mi sembra tanto la famosa foglia di fico di ben altre mire.
A Decimo Giunio Giovenale, poeta e retore romano, che visse a cavallo del primo e secondo secolo, si deve l’espressione panem et circenses per definire politiche demagogiche ed aneliti ed aspirazioni popolari. E nell’espressione citata vi sono delle tremende verità antropologiche.
Ed allora chiarito che “circenses “non è la cultura, tanto meno il “panem”, se non rivoli di essa, un buon amministratore deve essere in grado di declinare le priorità delle cose da fare, anche nel rispetto di quei rivoli culturali non essenziali, ma che possono essere ugualmente coltivati con modelli più pertecipativi e soprattutto meno, molto meno onerosi, come si è avuto ampiamente modo di esperire in un recente passato.
Bruno Longo
consigliere comunale al Comune di Foggia politico di lungo corso