L’assessorato può attendere

by Enrico Ciccarelli

Rosa Barone è una giovane donna molto garbata e simpatica, esponente del Movimento Cinquestelle, eletta a settembre per la seconda volta consigliere regionale in Puglia. È da tempo indicata come assessore al Welfare nella Giunta Emiliano. Anche a me questo pare l’esito più probabile, ma è una di quelle situazioni che gli avvocati civilisti definirebbero “dies certus an incertus quando”, cioè una cosa che succederà, ma non si può dire in quale data.

Certo, la situazione e l’evoluzione dei rapporti fra Michele Emiliano e il Movimento Cinquestelle ricordano un po’ quella vecchia e deliziosa canzone napoletana che è “E levate ‘a cammesella” Ricordate? ‘A cammesella gnornò gnornò, ma poi, un indumento alla volta, la corteggiata rimasta discinta si concede all’insistente corteggiatore.
E quindi l’accordo elettorale assolutamente no, però… poi il voto disgiunto mai e poi mai, tuttavia… fino all’accordo per dare al Movimento Cinquestelle la vicepresidenza in quota maggioranza del Consiglio regionale. Perché ci vuole tanto per far cadere, diciamo così, l’ultimo velo, dopo che la votazione sulla piattaforma nazionale hanno autorizzato le intese pre e post-voto dei rappresentanti del Movimento?
Certo, le copiose lacrime versate da Antonella Laricchia in Consiglio non sono state prive di peso, né sul piano umano né su quello politico; può avere influito lo stile –diciamo così- fragoroso degli inviti del presidente, perché Emiliano è uno che, dovesse fare una serenata sotto il balcone si porterebbe non la chitarra o il classico concertino, ma l’intera banda municipale. La mia idea, però, è che per molti motivi l’ostacolo principale sia tutto interno al Movimento Cinquestelle e alla delicata fase che sta vivendo a livello nazionale.
Il nodo principale, ma posso sbagliare, credo sia il voto sulla piattaforma Rousseau in sede locale, che dovrebbe essere decisivo per l’intesa. Intendiamoci, io ho smesso di credere ai voti su Rousseau poco dopo aver smesso di credere a Babbo Natale. Ma non si può escludere che, per autentica volontà degli iscritti pentastellati di Puglia o per strategia di chi gestisce Rousseau, l’intesa venga bocciata.
Se questo esito clamoroso si verificasse, la cosa suonerebbe come una aperta bocciatura dell’intesa cordiale fra il Pd di Zingaretti e il Movimento di Crimi e Di Maio. E probabilmente riporterebbe in auge Alessandro Di Battista, che pure, in odio a Renzi, è disposto perfino a inghiottire la variopinta fauna dei “costruttori”. Quanto questo gioverebbe all’assai malferma salute del Governo Conte (bis, ter, quater eccetera) e soprattutto della Diciottesima Legislatura lo lascio al vostro giudizio.
Ma si può bypassare disinvoltamente un passaggio così connotativo come il voto degli iscritti, infliggendo l’ennesimo sfregio alla vera o presunta “diversità” del Movimento Cinque Stelle? Probabilmente no, forse anche perché Rosa Barone non ha nessuna intenzione di passare per arrivista o venduta. E quindi l’assessorato, come il Paradiso, può attendere. Alla prossima.

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