Dino Vaira: l’eccellenza del Gargano che ha scoperto come sconfiggere l’Helicobacter pylori

by Maria Teresa Valente

Una mente eccelsa nel campo della medicina ed un cuore i cui palpiti echeggiano nella sua mai dimenticata Monte Sant’Angelo. Ecco in sintesi il dottor Dino Vaira che giovanissimo, nei primi anni Ottanta, ha lasciato il Gargano alla volta di Bologna, dove ha intrapreso un eccezionale percorso che lo ha portato ad importanti scoperte e a collaborazioni con luminari della scienza e premi Nobel.

La curiosità su Vaira mi afferra leggendo uno speciale che lo scorso dicembre gli ha dedicato Il Resto del Carlino ed è capitato casualmente alla mia attenzione. Il cognome non lascia alcun dubbio sulle sue radici e cerco di saperne di più. Scopro che se bruciori di stomaco e reflusso esofageo oggi possono essere debellati lo dobbiamo proprio al professor Dino Vaira e ai suoi studi sulla eradicazione dell’Helicobacter pylori, il batterio cattivo, “capace di lavorare anche 20 anni nel nostro organismo, come il veleno di Cleopatra, e causare silenziosamente i tumori”. L’Helicobacter pylori è stato per anni invisibile, finché il medico-ricercatore di Monte Sant’Angelo è riuscito non solo a capire come scoprirne l’esistenza attraverso esami non invasivi, con il test sul respiro ed il test sulle feci, ma anche ad eradicarlo del tutto attraverso un cocktail di antibiotici.

Laureatosi all’Università di Bologna, fondamentali per Dino Vaira sono stati gli anni trascorsi a studiare a Londra e le collaborazioni con eminenti ricercatori del calibro di Barry Marshall, colui che comprese che un batterio poteva entrare nella patogenesi dell’ulcera e che Dino Vaira per primo riuscì a portare dall’Australia in Italia. Lo stesso Barry Marshal che nel 2015 vinse il premio Nobel.

Orgogliosa di un conterraneo tanto eccelso, timidamente lo contatto via mail per un’unica domanda, qualora trovasse tra i mille impegni il tempo di rispondere, e gli chiedo: “Le manca la sua terra?”. Poco dopo la risposta giunge istantanea e struggente: “Mi manca da impazzire”.

Il docente dell’Alma Mater Studiorium di Bologna non è soltanto una punta di diamante della ricerca scientifica italiana, ma è una persona cortese e disponibile, e mi contatta per raccontarmi di come ovunque sia, porti con sé la sua Monte Sant’Angelo e di come il Gargano e la Capitanata siano sempre nel suo cuore e nelle sue parole, ad esempio durante le lezioni a centinaia di studenti universitari e nelle innumerevoli trasmissioni in cui viene invitato sovente come ospite. Da Michele Mirabella, ad esempio, dove ad Elisir ha spiegato quanto ami le orecchiette, oltre che i tortellini della sua città adottiva, Bologna. E da Mirabella tornerà nuovamente il prossimo 5 febbraio.

Nella Collana “Salute e Cibo”, ha appena pubblicato il libro “I sette pilastri del benessere –  Prontuario medico per la salute di tutta la famiglia”, a cura dei professori: Dino Vaira, Claudio Borghi, Augusto Antonio Barbera e Simona Recantini, con la prefazione del Presidente Prof. Romano Prodi.

Partito dalle montagne del Gargano, Dino Vaira con i suoi studi, la caparbietà e l’intuizione  è riuscito a scalare vette altissime e le sue ricerche continuano a tamburo battente. Attualmente, ad esempio, è impegnato nello studio dei batteri buoni che costituiscono il microbiota intestinale ed in futuro i probiotici potrebbero essere prescritti come medicamenti, andando a integrare o sostituire intere classi di farmaci come gli antiacidi o gli antibiotici, con meno effetti collaterali. Risultati che darebbero giovamento a milioni di persone.

Il medico di Monte Sant’Angelo non ha ceduto alle lusinghe londinesi ed è tornato in Italia per ‘portare in casa il risultato’. Non ha voluto far parte dei cervelli in fuga, anche se per poter meglio lavorare e trovare un ambiente più confacente alle proprie necessità ha dovuto lasciare per sempre la Capitanata. Un albero col tempo cambia le sue foglie, ma conserva le radici. E quelle di Dino Vaira sono ben piantate nel Gargano, tra il verde degli ulivi ed il bianco delle case dello Junno. Anche la sua terra non l’ha mai dimenticato ed i riconoscimenti più emozionanti sono stati proprio quelli ricevuti a Monte Sant’Angelo, con la civica benemerenza, e a Manfredonia, con l’Argos Hippium.

Il medico-ricercatore è stato anche ospite della trasmissione notturna Sottovoce di Gigi Marzullo, in onda su Rai Uno e alla fatidica frase “Fatti una domanda e datti una risposta”, Vaira ha risposto al condutore: “La domanda? Se posso fare qualcosa ancora di più per i miei pazienti. E risponderei ‘certamente sì’, perché la medicina può andare avanti con la testa e con il cuore”.

Complimenti professor Vaira! Ad maiora.

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