Nuovi librai, vecchia passione. La seconda vita di Ubik a Foggia promette di essere bella come la prima

by Enrico Ciccarelli

Probabilmente il maggiore elogio che si può rivolgere a Giovanna Draicchio e Michele Trecca, i due amici e soci che hanno tenuto a battesimo quindici anni fa la libreria Ubik di Piazza Giordano a Foggia, è l’avere costruito uno dei più importanti motori dell’attività culturale della città dandogli un’identità così forte da durare oltre il loro impegno.

Dopo che motivi di anagrafe e di famiglia hanno indotto il miglior critico letterario del territorio e l’infaticabile Giovanna a lasciare la trincea occupata con valore per così tanto tempo, il loro testimone è stato raccolto da tre dei dipendenti dell’azienda. Saranno infatti Salvatore D’Alessio, Francesco Di Buduo e Antonella Moffa, in rigoroso ordine alfabetico, a reggere le sorti dell’esercizio, e con loro il quarto moschettiere (particolarmente in parte, considerati baffi e pizzetto) Alessandro Galano, insostituibile anima degli eventi.

Sì, perché da gran tempo Ubik ha smesso di essere un corpo fisico ed è diventato un autentico brand. Un marchio di qualità che si sposta dalle accoglienti sale della Biblioteca «Magna Capitana» alla Sala «Rosa del Vento» della Fondazione Monti Uniti, dal Teatro «Giordano» all’Auditorium Santa Chiara di «Apulia Felix», passando per le arene estive di Parco Città e della stessa Piazza Giordano.

Una capillarità di presenze assai variegata, caratterizzata dall’amore per la lettura in tutte le sue forme e dalla capacità di attrarre e ospitare stelle di prima grandezza del firmamento letterario nazionale. Come è inevitabile accada in una città di provincia, c’è stato anche qualche incontro di amici e parenti per la presentazione del libro della zia Cesira; ma in tre lustri si contano sulle dita di una sola mano, mentre sono stati presenza numerosa e frequente i Walter Siti, i Mario Desiati, i Gianrico Carofiglio, le Chiara Gamberale, Anilda Ibrahimi, Marilù Oliva e vasto seguito.

I nuovi librai non si sono fatti le ossa soltanto fra gli scaffali: in moltissime occasioni hanno condotto brillantemente incontri e conversazioni molto impegnativi, e quindi sono perfettamente rodati sia per proseguire nel solco tracciato, sia per allargarlo e arricchirlo.

Le incognite sono legate a quelle di tutti i triumvirati; andare d’accordo fra soci è più complicato che farlo da colleghi, e D’Alessio-Di Buduo-Moffa dovranno formare i o le nuove dipendenti con la stessa attenzione e cura che Draicchio-Trecca hanno avuto per loro, se non di più. Ma non è forse questo il ciclo della vita, come direbbe Simba Re Leone? Noi facciamo il tifo. Lunga vita alla nuova Ubik.

Nel video le interviste a D’Alessio, Di Buduo e Moffa

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