La bella ‘mbriana lo spirito benigno che protegge le case

by Eugenio D'Amico

Bonasera bella ‘mbriana mia, ccà nisciuno te votta fora
bonasera bella ‘mbriana mia, rieste appisa a ‘nu filo d’oro
(Buonasera, Bella’Mbriana mia, qui nessuno ti caccia via
buonasera, Bella ’Mbriana mia, resta sospesa a un filo d’oro)
.

Pino Daniele

Nessuno a Napoli si sognerebbe mai di molestare i gechi che vivono nelle crepe delle vecchie mura o sotto gli intonaci scrostati e che a sera si appostano negli angoli a caccia di zanzare e farfalle notturne: sono di buon augurio e la loro presenza in casa protegge dal male e porta serenità, benessere e salute agli abitanti.

Tuttavia pochi sanno che questa credenza deriva da un’altra credenza, ormai poco nota anche ai napoletani che abitano fuori della cerchia delle antiche mura, secondo cui la Bella ‘Mbriana” quando si accorge di essere vista da occhio umano si trasforma in geco.

La Bella ‘Mbriana o Bella “Mmeriana”, spirito benigno della casa è il contraltare del monaciello che è invece un essere notturno, oscuro, capriccioso e spesso malevolo. Infatti Mbriana o ‘Mmeriana vuol dire Meridiana, quindi spirito del Mezzogiorno. E’ una entità diurna, solare e luminosa che protegge la casa in cui sceglie di dimorare e i suoi abitanti. Non la si vede ma se ne avverte la presenza per i benefici influssi che sparge, anche se talvolta appare per pochi attimi sotto forma di una bellissima fata vestita di bianco che passeggia sui cornicioni delle vecchie case,  o si nasconde in una tenda mossa dal vento, mentre si sonnecchia su una poltrona o sul divano nel primo pomeriggio, in quella che i napoletani chiamano ‘a controra.

Come per ogni leggenda, anche la credenza nella Bella ‘Mbriana, ha un’origine   sconosciuta.  Un’antica leggenda napoletana, ripresa poeticamente da Pino Daniele in una  sua composizione,  narrava di una bellissima principessa impazzita per un amore non corrisposto, che girovagava senza meta per le vie della città, fermandosi nei bassi per riposare. Il re suo padre che la faceva seguire per proteggerla, ricompensava con doni la gente di buon cuore che l’accoglieva. Di qui la storia di uno spirito benevolo che sotto forma di una bellissima fanciulla si ferma nelle case donando serenità agli abitanti in cambio dell’ospitalità.

Più probabilmente, però, nella credenza si ritrova la reminiscenza dei Numi tutelari del focolare della religione latina con i quali la Bella ’Mbriana condivide la funzione di custodia e tutela della casa e di chi vi abita, ed infatti come un Genio della casa essa è invocata per risolvere le difficoltà familiari.  Ancor oggi entrando nella loro abitazione i vecchi napoletani non dimenticano di salutarla rispettosamente con la formula scaramantica: “buongiorno (o buonasera), Bella ‘Mbriana ca prutiegge chesta casa: ‘O mmale esce e ‘o bbene trase”.  (Buongiorno, Bella ’Mbriana che proteggi questa casa: il male esce e il bene entra). Questo perché la ’Bella’Mbriana pretende rispetto in cambio della protezione accordata e, pur essendo uno spirito benevolo, è facile all’ira e se non si sente considerata può diventare veramente cattiva. Esige che la casa sia sempre in ordine e pulita pena il suo abbandono; e in casa non deve mai mancare una sedia libera per lei qualora voglia riposarsi, anzi in passato addirittura si giungeva a preparare un posto in più a tavola per lei. Infine non ama che i posti da lei abitati siano modificati; perciò dovendo eseguire delle ristrutturazioni o cambiamenti di mobili non bisogna mai parlarne prima in casa e occorre farli precedere da mille scongiuri perché è risaputo che “Casa accunciata (cioè aggiustata, rimessa a nuovo), morte appriparata” in quanto la Bella ‘Mbriana può  vendicarsi dei cambiamenti facendo morire un abitante.

Eugenio D’Amico

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.