La leggenda di Riccioli d’Oro

by Carmine de Leo

Il nome Riccioli d’Oro evoca immediatamente il fantastico personaggio dell’attrice americana  Shirley Temple, la biondissima bambina prodigio del cinema U.S.A. che nel 1935 partecipò ad un film dallo stesso nome.

Ma, se andiamo più indietro nel tempo, ecco che ritroviamo una bella favola: Riccioli d’Oro e i tre orsi del famoso scrittore e poeta danese Hans Christian Andersen.

Non dimentichiamo però che anche Foggia esiste una poco conosciuta leggenda che ha per protagonista una bellissima bambina, Riccioli d’Oro, vissuta nel ‘500, ne scrissi anni fa e molti sono stati i plagi da parte di poveri di idee; un  tempo la nostra città era allora un piccolo centro con poche migliaia di abitanti, un microcosmo in cui tutti si conoscevano ed i più piccoli scorazzavano allegri tra le stradine, sotto gli archi e su e giù per le scalette del vecchio centro storico.

Tra questi pargoli una bimba si distingueva per la sua ricciuta e folta capigliatura color oro ed era da tutti chiamata con un soprannome che la diceva lungo sul suo bell’aspetto: Riccioli d’Oro.

Orfana di padre, la nostra bella Riccioli d’Oro era figlia di una povera lavandaia che esercitava la sua attività tra via Pescheria ed il Pozzo Rotondo, dove alcune capienti vasche e dei pozzi, erano a disposizione della popolazione per usi pubblici.

Riccioli d’Oro scorazzava per le strade di Foggia con altri ragazzini, che come piccole rondini, correndo di qua e di la quasi, volavano per tutta la città.

La sua simpatica personcina non passava inosservata ed i suoi caratteristici riccioli svolazzavano dorati ai primi soli di marzo quando la città, durante la guerra franco-spagnola,  fu purtroppo tristemente  saccheggiata.

L’episodio più tragico accadde il giorno 8 marzo del 1528, quando i mercenari Lanzichenecchi al soldo dei Francesi guidati dal crudele visconte di Lautrec, che morirà poco dopo di peste durante  l’assedio di Napoli, invasero il centro abitato e saccheggiarono crudelmente le abitazioni uccidendo anche molti cittadini inermi.

Invasa dalle truppe al soldo dei Francesi, quel giorno a Foggia si combatté strada per strada, un’atroce guerriglia senza fine, che finì con un terribile saccheggio subito dalla popolazione inerme.

Alla fine della carneficina, tra morti e dispersi la città si ridusse a solo circa un migliaio di abitanti.

Il maggior contributo di sangue lo diedero le donne ed i bambini, tra questi anche la nostra Riccioli d’Oro che scomparve tra gli incendi e le distruzioni ed il suo corpo non fu più ritrovato.

La madre, disperata, pregò a lungo la patrona della città di Foggia, la Madonna dei Sette Veli, considerata dalla tradizione popolare anche un po’ la protettrice delle mamme foggiane, affinché fosse ritrovato almeno il corpicino di Riccioli d’Oro.

I giorni passavano e cerca di qua e cerca di la, tra le macerie ancora fumanti delle case distrutte dai terribili mercenari Lanzichenecchi, Riccioli d’Oro non si trovava!

Tutte le ricerche si dimostrarono vane e furono rinvenuti infine soltanto i suoi bellissimi riccioli d’oro.  

La Madonna dei Sette Veli, mossa a compassione dai pianti della povera e disperata madre della bambina,  accontentò le sue preghiere con un singolare miracolo, trasformando i particolari capelli della bambina scomparsa, i Riccioli d’Oro, in tante piccole volute di pietra.

Questo piccoli ornamenti architettonici avrebbero ricordato in eterno la povera bambina!

Infatti, ancora oggi, se alziamo lo sguardo passeggiando tra i vicoli caratteristici del centro storico di Foggia, possiamo ammirare sotto vecchi balconcini, ai lati di vecchie finestre e nelle cantonali e nei portali d’ingresso di alcuni antichi palazzi gentilizi della città, varie di queste volute di pietra, o se volete, Riccioli d’Oro.

Al primo tiepido e luminoso sole di marzo tutte queste artistiche volute di pietra sembrano quasi colorarsi d’oro. 

Saranno i riflessi dei raggi solari, le particolari prospettive create dalla loro luce, ma le volute di Riccioli d’Oro, in questo periodo, paiono davvero di nuovo tutte d’oro per ricordare con il loro splendore la piccola orfana foggiana.

Ancora, a coronamento di questa bella leggenda popolare, proprio presso il Museo Civico di Foggia, si conserva un misterioso disegno di bambina, realizzato nel secolo scorso dal maestro Michetti.

Questo bel quadro sembra raffigurare davvero la nostra Riccioli d’Oro e qualcuno giura di aver visto sorridere ancora la fanciulla del disegno nella giornate di sole … fu forse lo spirito guida della bambina ad ispirate l’artista?

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