Teatro de Florio a Manfredonia: qui nel 1692 nacque il primo teatro moderno di Puglia

by Maria Teresa Valente

“Gli animi dei giovani, che si lanciano attraverso i pericolosi sentieri dei sensi, vengano richiamati alla pubblica allegrezza, affinché per mezzo delle conversazioni scherzose delle commedie, le attività dei costumi, della scuola, del corpo e della mente vengano restituiti all’eleganza…”.

Questo richiamo alla gioventù e alla sua educazione, recuperato dallo storico sipontino Antonio Universi, era scolpito su di un’epigrafe posta sulla sommità del Teatro de Florio a Manfredonia, il più antico teatro della Puglia e tra i primi teatri moderni d’Italia. Purtroppo, per una specie di maledizione che sembra colpire in particolar modo i teatri (vedi La Fenice di Venezia o il Petruzzelli di Bari), o forse più semplicemente per il fatto che erano realizzati per buona parte in legno ed erano addobbati con tessuti, sul finire dell’Ottocento fu distrutto da un rogo e mai più ricostruito.

Ubicato nell’attuale Largo del Teatro Vecchio, in una traversa della centralissima via Maddalena parallela all’Arco Boccolicchio, il teatro fu fatto costruire a sue spese nel 1692 da Giacomo de Florio, patrizio sipontino appartenente ad una delle famiglie più facoltose ed in vista di Manfredonia. Presenti sin dalla fondazione della città, i de Florio erano giunti dall’Albania e per gli alti meriti furono autorizzati a riprodurre il simbolo nazionale dell’aquila bicipite nel proprio stemma araldico. Un generale sipontino de Florio, tale Pietro, nel 1305 riportò una strepitosa vittoria contro i Turchi. Un altro de Florio, Dario, nel 1476 venne nominato Console in Ragusa, città con la quale Manfredonia intratteneva un fiorente commercio; lo stesso Dario de Florio era in affari anche con il fiorentino Lorenzo de Medici. Poi vi fu donna Isabella de Florio che nel 1592, rimasta vedova, trasformò il proprio nobile palazzo sipontino in un convento di clarisse e, accanto, fece erigere la chiesa di Santa Chiara, una delle più belle di Manfredonia. Infine, Giacomo de Florio che da vero mecenate, al fine di istruire alle ‘opere sceniche’ la ‘giovanile cittadinanza sipontina’ fece realizzare un teatro completo di sipario e scene mobili.

La data del 1692 è riportata in diversi testi, tra cui una pubblicazione accademica intitolata ‘Giornale araldico-genealogico-diplomatico’ pubblicato a Pisa nel 1875, e poiché sullo stesso si evince che ‘attualmente’ sulla ‘maggior parete’ del pubblico teatro ‘leggesi tuttora’: ‘FLORIDA CONSURGIT MOLES OPEROSA THEATRI/FLORIUS EREXIT, FLORET ET IPSE JACOB’, è facilmente deducibile che nel medesimo anno il teatro fosse ancora in piedi.

Tra l’altro, esso era utilizzato non solo per accrescere la cultura dei giovani, ma con le entrate derivanti dal biglietto d’ingresso, la famiglia De Florio finanziava l’orfanotrofio femminile accanto alla chiesa Stella. Quindi, un’opera doppiamente encomiabile.

Il teatro comunale Niccolò Piccinni riaperto nei giorni scorsi, è il più antico di Bari, ma fu ultimato soltanto nel 1854. Il Teatro comunale di Trani, prima intitolato S. Ferdinando, viene considerato il primo della Puglia, ma nacque nel 1793. Fu dunque proprio il de Florio la prima testimonianza in Puglia di teatro moderno.

E per comprendere quanto sia stata all’avanguardia Manfredonia, basta dare un’occhiata al resto d’Italia e scopriamo che il Teatro Olimpico di Vicenza è il primo teatro coperto dell’epoca moderna, progettato dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio ed è stato inaugurato nel 1585. Il Teatro della Pergola di Firenze è uno dei più antichi d’Italia e fu costruito nel 1656 dall’architetto Ferdinando Tacca, ed è situato su via della Pergola, da cui prende il nome. Quindi abbiamo il Teatro de Florio di Manfredonia, che è precedente persino al famoso Teatro San Carlo di Napoli, costruito su volontà di Carlo di Borbone nel 1737; il teatro alla Scala di Milano nacque nel 1776 per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria; il Gran Teatro La Fenice di Venezia fu realizzato nel 1792; il Petruzzelli di Bari soltanto nel 1903.

Di questo antichissimo teatro sipontino si sa molto poco e le notizie frammentarie si attingono da citazioni prese qua e là da antichi libri. Di certo sappiamo che il 26 ottobre 1842 andò in scena un dramma dal titolo: ‘Il fondatore di Manfredonia, ossia Manfredi re di Napoli alla battaglia di Benevento’, componimento teatrale molto in voga all’epoca, che ebbe grande successo anche a Napoli. Inoltre, da un libro dedicato ai più famosi musicisti sipontini (La Lira di Manfredonia di Mario Bellucci), deduciamo che uno dei direttori d’orchestra del de Florio fu il maestro Ludovico Mazzone.

Poi, come nebbia al sole, il teatro de Florio si dissolse materialmente dalle strade della città, ma anche dai ricordi dei sipontini e dalle pagine di storia.

Di ciò che è stato il primo teatro in Puglia, nonché tra gli antesignani del teatro moderno in Italia, non resta a Manfredonia che una sbiadita lapide in una stretta traversa del centro storico cittadino che anonimamente e sommessamente indica, senza alcuna enfasi, un “Largo del Teatro Vecchio”.

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