Nel video Foggia non si vede mai. Si immagina nella sua normalità e nella sua bestialità mafiosa. «Volevo che si decontestualizzasse il tessuto urbano, non volevo che fosse uno spot promozionale, ho sempre immaginato uno spirito ugualmente proponibile in ogni altra realtà, dove si percepissero l’oppresso e l’oppressore», rimarca Maffei.
Antonella Soccio

Antonella Soccio
Giornalista, ghost writer e social media manager, ha studiato marketing e ha un master in globalizzazione all'Università Carlo Bo di Urbino. Ha una passione sfrenata per il teatro e l'arte.
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Urban Politics
Dalle previsioni dei “mega fire” agli abbattimenti dei manufatti abusivi, tutte le azioni di ripristino della legalità del Parco del Gargano
In prima linea ci sono i Carabinieri Forestali che da duecento anni si prendono cura di Umbra non solo per ciò che riguarda i controlli ma anche per la sensibilizzazione e la promozione di una cultura dell’ambiente consapevole attraverso azioni di sensibilizzazione per le nuove generazioni.
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Storie
«Ti ho sposato perché ti amo». La cantante Jessica, la prima transgender di Puglia a scegliere il matrimonio
Nel cortile del Comune sciolto per mafia, senza la politica e neppure senza associazioni lgbt+ a vivere una vittoria personale e collettiva, sembra di essere in una delle pagine dei libri di Pedro Lemebel con il mondo queer festoso e luccicante.
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Libri
Torna “Storia di Franco” di Maria Marcone, il racconto fresco sull’eroe borghese di Puglia, dedicato ai giovani
In Storia di Franco, come evidenzia ancora Desiati, “c’è tutta la normalità di una persona che è costretta a diventare eroe, in una terra, la Puglia, agli onori per la sua immagine grandiosa, modaiola e cinematografica, ma con un’anima oscura”.
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C’è qualcosa di sacro nella installazione di Lúcio Rosato. Le mine sono un campo, ma anche un letto di spine. Simulano una distesa di chiodi acuminati, pronti ad essere lanciati verso l’orizzonte come frecce.
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Grazie ad un drammatico ed intenso bianco e nero, per due ore si ripercorre l’epica di sangue, mossa da Rosa Di Fiore, che diventa Marilena nel film. Foschini nel libro cita il mito di Elena dell’Iliade per descrivere la bellissima Rosa, “come se in quella terra antichissima il mito avesse voluto riaffermare il suo primato arcaico, condannando gli uomini allo loro hybris”.
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“Dinanzi alla incertezza che tutti noi viviamo credo che non ci sia risposta migliore di studiare e formarsi per affrontare le sfide del futuro.L’ Università può offrire strumenti, abbiamo decine di migliaia di laureati che già lavorano in Capitanata e in Europa”.
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TV
“Marta, il delitto della Sapienza”, la voce e i sogni di una studentessa uccisa quando ancora tutto era possibile
I due assistenti dalla stanza 6 spararono per mettere in atto il delitto perfetto e per dare un palcoscenico alle loro teorie nietzchiane? È possibile. O è stato solo gioco finito male? Non lo sapremo mai. Il regista non fornisce una lettura ex post dei fatti. Si insinua anche un filo di dubbio dopo 25 anni, nel riproporre la freddezza di Scattone e il narcisismo di Ferraro. Mai un pentimento da parte loro, mai una parola fuori posto che potesse anticipare una confessione. È come se il docufilm li delineasse ancora una volta imprigionati nei loro personaggi accademici, di carta, dentro il meccanismo del delitto perfetto che non si risolve per mancanza di prove e movente.
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EventiLibri
“C’ero anch’io su quel treno. La vera storia dei bambini che unirono l’Italia”, la true story di Giovanni Rinaldi alle Letture d’agosto per ricordare le comunità e lo spirito solidale
I bambini del libro arrivarono nelle campagne di Cesenatico, nella periferia genovese, nel Polesine, nella bassa padana, quasi mai nella città sono le piccole comunità che li accolgono e che pur avendo poco si offrono per dare una mano a quegli altri che venivano dal Sud ed erano considerati stranieri.
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Politica
Politiche 2022, quelle deroghe per le candidature Pd che “arrovellano” il segretario Enrico Letta
Non dovendosi dimettere da consiglieri regionali, chiunque fosse candidato anche al Parlamento non avrebbe nulla da perdere. Anzi forse, proprio la non elezione potrebbe accrescere la loro influenza, ancor più se si tratta anche di assessori regionali, laddove invece una elezione comporterebbe non poco caos nelle assemblee regionali tutte da ricostituire, con le diverse surroghe.