L’obiettivo di Kazan e Schulberg era quello di criticare i media e l’esaltazione della celebrità da parte del pubblico e di mostrare come fosse semplice manipolare la realtà attraverso la televisione e di quanto fosse facile illudere i creduloni e farli abboccare alle bugie di un ciarlatano.
Daniela Tonti

Daniela Tonti
Giornalista, laureata in lettere moderne. Si è specializzata in drammaturgia e storia e critica del cinema. Ha svolto attività didattica e di ricerca scientifica all’Università La Sapienza. Ha collaborato con diverse testate e lavorato nella comunicazione pubblica e privata.
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Storie
Violeta Parra, la voce struggente e rivoluzionaria del Cile, che disse Gracias a la Vida perché sentiva vicina la morte
Cantautrice, pittrice, scultrice, ricamatrice e ceramista, prima artista cilena esposta al Louvre, Violeta Parra non è stata solo un’artista multidisciplinare, una donna coraggiosa dalla voce struggente, provocatoria e anticonformista, ma ha anche unito nelle sue opere la malinconia e l’idiosincrasia di un paese in piena evoluzione cantando le lotte, le ingiustizie sociali e l’eterna lotta dell’uomo contro il destino.
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StorieTop Posts
L’oscurità di Marguerite Duras, la scrittrice del dolore, dell’attesa e dell’abbandono
Autrice, romanziera, regista, drammaturga, comunista, alcolizzata, con una storia letteraria unica e incredibile: per quarant’anni fu apprezzata solo da una piccola nicchia di intellettuali fino a che non fu travolta dalla popolarità mondiale quando uscì il best-seller L’Amante.
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Storie
Nina Berberova, la poetessa della malinconia degli intellettuali emigrati russi, che visse per la “crudele immanenza”
Nina Berberova per tutta la vita si dedicò alla narrazione di storie di individui eccezionali. La biografia di Čajkovskij, Il ragazzo di vetro, del 1936, è stato uno tra i più interessanti approfondimenti psicologici della tormentata personalità dell’artista. L’autrice che ha esplicitato, per la prima volta, l’omosessualità del compositore, attirò su di sé numerose reazioni polemiche.
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Storie
La Suite Française di Irène Némirovsky, l’epopea rimasta in valigia per sessantadue anni che racconta la Francia dell’occupazione nazista
Irène giunse al campo di smistamento di Phitiviers il 15 luglio, e il 16 venne ufficialmente iscritta nel registro per la deportazione sotto la dicitura “Epstein Irène Némirovsky, donna di lettere”. Consapevole forse del triste destino a cui stava andando incontro, riuscì a spedire al marito un’ultima lettera.
«Giovedì mattina. Mio caro amato, mie piccole adorate, credo che partiremo oggi. Coraggio e speranza. Siete nel mio cuore, miei amati. Che Dio ci aiuti tutti». -
Storie
Amy Judith Levy, la outsider New Woman che per prima scrisse contro antisemitismo e misoginia
my si innamorò perdutamente e al suo ritorno in Inghilterra le inviò molte lettere, ma Violet non l’amava come Amy voleva essere amata, totalmente, fino a perdere il senso di sè (“… l’amo, ma è una persona povera e intelligente e sa dire poesie…”, scrisse Violet a sua madre).
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Bambini
«Ho dato un nuovo volto, a volte animale, ai classici delle fiabe». Elena Ceccato al Buck Festival
«Tutti i classici hanno qualcosa da dire e sono arrivati sino a noi, ripetuti, rivisti però il messaggio è sempre lo stesso. E’ interessante vedere come i classici si rinnovano sempre rimanendo molto attuali»
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Storie
Hattie MacDaniel, la prima attrice afroamericana a ricevere un Oscar. La testimonianza del razzismo dilagante degli States
A detta di tutti, era una donna esuberante che non accettava le ingiustizie. Ha combattuto per il diritto dei neri di acquistare e possedere case nello storico quartiere di West Adams a Los Angeles. Quando i bianchi hanno usato un vecchio patto razziale per tenere fuori i neri e sono, McDaniel si mise a capo dell’opposizione e il caso fu respinto.
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Femmes
«Stiamo costruendo in spirito di condivisione e gratuità: crediamo nella forza delle relazioni tra donne». Il giardino fiorito di Mariangela Cassano
«In questi mesi abbiamo voluto fortemente dimostrare che le donne quando fanno rete e collaborano creano sorprendenti scenari di speranza, positività e concretezza. #Donnecheammiro, attraverso i suoi canali social Facebook, Youtube, Instagram, Linkedin, e i canali Podcast è diventato uno spazio di incontro e confronto per fare sistema per il bene di ciascuna donna, per crescere insieme, per incoraggiare e offrire modelli a cui ispirarsi»
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I soliti ignoti è il primo film comico dove compare la morte come osservò Pietro Germi. Mario Monicelli è stato definito “un gran maestro dei funerali” perché il suo cinema è disseminato di cadaveri, veglie, bare, cortei funebri e cimiteri” e lo spettro della morte si aggira ovunque pronto a colpire insensatamente, contro ogni logica e “sempre nel momento meno opportuno”.