Esiste una sorta di autodifesa, estesa persino ai colpevoli: rarissimamente si sente dire, dalla gente intervistata, che il delinquente, l’assassino, il mariuolo, il pirata della strada aveva già dato evidenti segni di anormalità: un bravo ragazzo, un bravo figlio, una persona dabbene. Eppure questi quotidiani scannamenti, questi ubriachi al volante, questi eroinomani di basso o alto bordo ci vivono affianco e, con le loro colpe, ci rubano la scena, balzando agli onori della cronaca
Davide Leccese
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Stiamo passando dal disagio del non avere al disagio del volere sempre di più. I nostri giovani hanno bisogno, hanno diritto di credere nella vita e la vita si nutre di entusiasmo
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Oggi i modelli sono sempre meno “casalinghi” e domestici: i genitori “tradizionali” di regola rappresentano l’ancoraggio alla realtà, alla fatica di vivere, al dovere; fuori della famiglia è l’arrembaggio alla felicità spicciola
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Il Separatismo: la storia, studiata a scuola, ignora tutte le vicende separatistiche dell’Italia dopo il secondo conflitto mondiale, a cominciare da quello siciliano, foraggiato dagli stessi americani, dalla mafia e da movimenti dell’estrema destra.
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Un’onesta memoria, un insegnamento eticamente significativo denuncia ogni forma di violenza contro la dignità della persona, dovunque sia stata commessa e da chiunque sia stata perpetrata
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Alcune riflessioni sui fenomeni di marginalità e di devianza giovanili che intendono offrire – ai docenti, in maniera specifica, e agli educatori, in senso lato – un’occasione di analisi della società attuale
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La scuola ha le sue colpe o i suoi limiti: prevalentemente disciplinarista, continua a insegnare una materia senza l’altra – se non contro l’altra – incollata allo svolgimento dei programmi, all’interrogazione e alle prove scritte
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Mentre si discute – con alterne e contrapposte posizioni – sull’uso delle droghe, leggere o pesanti,…
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Mai, come di questi tempi, la parola “Europa” è a rischio di pronuncia; è in mano…
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La lingua si evolve, la cultura deve fare i conti con l’uso corrente; nessuna regola del bon ton regge più alle buone consuetudini dell’agire per bene
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