Il Pronao è un’espressione neoclassica di scarsissima valenza realizzata in una epoca in cui il neoclassicismo era ormai stra-defunto nel resto del mondo, ma ritenuto uno stilema culturalmente opportuno e adeguato come evidente e stantia espressione “celebrativa” legata a certe “associazioni” insieme a tutto l’impianto assiale monòtono della villa comunale, allineato alla fontana stessa, il quale impianto ha perso totalmente da tempo, se mai l’abbia posseduto, il suo ruolo obsoleto di “passeggiata novecentesca” che andrebbe ormai ridecodificato in chiave contemporanea.
Roberto Pertosa
Roberto Pertosa
Architetto, socio fondatore dello studio [Ark! frequency] architects. Inizi professionali in prestigiosi studi toscani (Claudio Nardi, Archea, Bertoni & Associati), e in seguito nello studio Finegold Alexander & Associates di Boston. Esperienze lavorative e realizzazioni a New York, Boston, Montecarlo, Spagna, Canada, Lussemburgo. Partecipa e ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali per alcuni dei quali ha ricevuto premi e menzioni speciali di merito.
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Urban Politics
Metaverso Urbano, la città parallela. Come riconcettualizzare il “ghetto” del Quartiere Ferrovia di Foggia
I nuovi progetti, specie quelli che sostituiscono o stratificano l’esistente, sono tristemente codardi e casuali, miseramente privi di significato.
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Anche la Terra ha un cuore che batte, e ogni battito corrisponde a una serie di eventi geologici catastrofici.
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Quanto dev’essere lunga quindi una qualsiasi “narrazione” di un post affinché un utente medio di Facebook decida di soffermarsi su di essa? E di quale livello qualitativo deve godere, in forma di espressione e contenuto, affinché possa essere alla sua portata?
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Le sanzioni economiche dell’Occidente nei confronti della Russia stanno presumibilmente creando un rischio default all’interno del paese invasore.
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Possibile che nessuno capisca invece che, qualsiasi sia l’evoluzione di questo conflitto, ormai niente e nessuno potrà mai più cambiare una situazione ormai irrimediabilmente compromessa nei rapporti tra la Russia del dittatore e l’intero occidente?
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Perché uno Stato Sovrano dovrebbe accettare l’imposizione di diventare una sorta di “terra cuscinetto” demilitarizzata, un indefinito filtro di contrapposizione politica, ideologica e militare, un semplice luogo di transito di gas e di merci a uso e consumo, e alla assoluta mercé, di un altro paese confinante che si ritiene una sorta di storico padre-padrone?
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Il 5 gennaio scorso, su Rai3, è stato trasmesso il documentario “Caro Battiato”, uno speciale omaggio realizzato da Pif per celebrare il grande cantautore. Un commovente racconto di un viaggio alla scoperta degli infiniti luoghi sacri appartenenti all’intimo del Maestro, fino a giungere all’epilogo rappresentato dal concerto-tributo tenutosi lo scorso settembre all’Arena di Verona, volto allo scopo di una doverosa e necessaria celebrazione.
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Invidia e gelosia sono le parole più utilizzate, miseramente e tristemente ricorrenti, negli svariati e pregni commenti dei “sostenitori a numero chiuso” del duo Pio&Amedeo, i quali si concentrano tutti, nella loro trionfante pochezza, nei vari post dei social network che trattano di loro, come esponenti di quella zona buia della società, priva di futuro.
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Un pessimo contesto in cui una qualsiasi qualità di qualsiasi genere viene energicamente e sistematicamente contrastata, puerilmente contestata a prescindere dai senza arte né parte, dalle “legioni di imbecilli” che hanno invaso la nostra attuale società, e a cui è dato “diritto di parola”, “sostenuti” dall’annullamento delle distanze provocato dalla rete di connessione globale dei media.