Senza far torto alla retorica patriottarda, forse Renato Carosone meriterebbe più di Giuseppe Garibaldi l’epiteto di “eroe dei due mondi”, anche se gli ottant’anni della sua vicenda non contengono clangori bellici, eroismi e spargimenti di sangue, ma le saghe gentili della musica e del sorriso.
Enrico Ciccarelli
Enrico Ciccarelli
Enrico Ciccarelli, classe 1958, è un attempato giornalista foggiano con oltre quarant’anni di attività professionale alle spalle. Ha lavorato per Teleblù (di cui è stato il primo direttore) Teledauna e Teleradioerre. Ha fondato e diretto per oltre dieci anni il settimanale Foggia&Foggia. Ha diretto e curato il programma Parleuropa, unico spazio dell’etere televisivo privato dedicato alle istituzioni europee. Ha lavorato in qualità di addetto stampa per il parlamentare Franco Cafarelli, per il presidente della Provincia di Foggia Antonio Pellegrino, per l’assessore regionale Enrico Santaniello, per l’europarlamentare Salvatore Tatarella, per il sottosegretario Ivan Scalfarotto (prima alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e poi al Ministero per lo Sviluppo Economico). È stato dagli inizi di luglio 2018 fino alla fine di ottobre 2019 responsabile della Comunicazione per il Gruppo Salatto. Attualmente è disoccupato e in cerca di lavoro. Sposato, ha un figlio. Su facebook, con lo pseudonimo di Manrico Trovatore, pubblica ogni tanto riflessioni e articoli di varia natura, che definisce “esercizi di cazzatologia”. Non crede all’astrologia, come tutti i nati sotto il segno dell’Acquario. Portatore insano di morbi dell’epoca come europeismo, riformismo e juventinità.
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Teatro
Umberto Orsini e Franco Branciaroli «Ragazzi irresistibili» di nome e di fatto. Gli assenti al «Giordano» hanno perso davvero molto
La storia, scoppiettante, è di quelle antichissime: un duo comico (composto da Willy Clark e Al Lewis, e ispirato agli attori reali Joe Smith e Charles Dale) sopravvissuto al suo successo, con un’amicizia pluriennale trasformatasi in avversione, è da tempo sul viale del tramonto, con uno (Lewis) ormai pensionato e l’altro che cerca di restare sulla breccia con crescente insuccesso.
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Credere che i clan, le cosche, le ‘ndrine, le batterie e compagnia cantante possano decidere le sorti di un medio centro, di un capoluogo di provincia o di regione è un’idea tanto funesta quanto risibile.
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Teatro
Tre cose rimarchevoli de «La Cattiveria» di Laetitia Amoreo, una produzione del Teatro dei Limoni di Foggia per la stagione «Giallo coraggioso»
Concepito nel dannato biennio della pandemia, aautentica peste bubbonica per ogni forma di spettacolo dal vivo, «La Cattiveria» era stato inizialmente pensato come forma di teatro domiciliare, rappresentazione pret-à-porter da trasferire di casa in casa, in mancanza di spazi pubblici agibili; il testo, però, si è rapidamente intriso delle emozioni, degli interessi e dei palpiti dell’irrequieta ricerca dell’autrice, di solida formazione teatrale e robusta cognizione nei campi della psicologia e della psicanalisi.
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Teatro
L’importanza di non chiamarsi Edmondo. «De(ath)livery», la strepitosa black comedy della Compagnia Cercamond al Teatro della Polvere
De(ath)livery» è una storia di zombie, evocati e plasticamente rappresentati nella ripresa parodistica di «Thriller», il celebre video di Michael Jackson. Oppure, più classicamente, una storia di «anime morte» alla Gogol, con quattro trentenni in vario modo impantanati nei meccanismi del turboliberismo, protagonisti dell’inferno dei vivi del precariato perenne, esponenti del lumpenproletariat della modernità.
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Teatro
«Io accuso» al Teatro dei Limoni. Magnifico esempio di magia del teatro e della sua capacità di emozionare anche chi lo fa
La prima trasformazione operata da Galano è quella di intervenire sul magnifico e sovrabbondante testo di Massini asciugandone gli eccessi di compiacimento tipici di chi scrive molto bene e serrarne i ritmi narrativi
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Teatro
Quando i migranti eravamo noi. Angelucci Marino porta in scena gli italiani d’Argentina con «Stèfano»
Operazione ambiziosa e meritoria, quella che ha compiuto il Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con il Teatro del Sangro e il Teatro Abeliano di Bari: mettere in scena per la prima volta a livello professionale «Stèfano» di Armando Discepolo, capo d’opera del grotesque criollo e testo fra i più rappresentati dal Rio de la Plata alla Terra del Fuoco, al punto che lo si paragona per diffusione all’eduardiano «Natale in casa Cupiello».
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Teatro
Anatra all’arancia con contorno di cime di rape e carciofi alla Giuda. Lo scintillante debutto della stagione di prosa al «Giordano»
Corifei di prim’ordine, quelli al fianco dei protagonisti, coppia sposata in via di separazione per repentino innamoramento di lei: un ottimo Ruben Rigillo nel ruolo del riccone aristocratico Serravalle Scrivia (ma anche «coniglio con le bretelle») di cui Natoli si è innamorata; la fresca e brillante Beatrice Schiaffino, giovane attrice ligure di sicuro avvenire, nel ruolo di Patrizia, segretaria di piccola virtù grazie alla quale Solfrizzi ridesterà la gelosia e il desiderio della moglie.
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Urban Politics
Il giornalismo, Domenico Iannacone e il gesto di Ettore. In morte di Giovanna Pedretti
Alcuni indizi fanno ritenere che la recensione sia fittizia e falsificata. Falsificata anche in modo abbastanza ingenuo, sembra (una persona un po’ più smaliziata avrebbe potuto facilmente commissionare a qualcuno una recensione posticcia a cui rispondere). Per un desiderio di pubblicità? Per comunicare che nel suo locale i gay e i diversabili sono i benvenuti? Non lo sappiamo, e francamente ci interessa poco.
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Storie
La vicenda giudiziaria per l’assassinio di Camilla Di Pumpo comincia in modo molto amaro. Ma non è finita qui
Il magistrato giudicante ha fatto benissimo a dare ascolto soltanto alla legge, e benché creda che abbia decisamente sbagliato, non metto in dubbio né la sua professionalità né la sua buona fede. Ma la legge è fatta per l’uomo, non l’uomo per la legge. Deve essere comprensibile, intelligibile, apprezzabile.