«Viviamo in un mondo disincantato, dissacrato. Il capitalismo ha sacrificato la dimensione dell’incanto e dell’ingenuità che sono aspetti primari dell’amore. L’amore sfugge al calcolo della convenienza: l’ossessione della nostra società. L’amore è in conflitto con questo tempo»
Felice Sblendorio

Felice Sblendorio
Se non legge, scrive. Appassionato di libri e politica, ha già collaborato con il Quotidiano e l’emittente televisiva TeleBlu. Da tempo è convinto che chi non ha risposte, forse, si salverà con una domanda: se avrà il tempo giusto per sceglierla bene.
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LibriMusica
«Suonare la musica concentrazionaria significa liberarla da tutti i luoghi infestati dall’odio». Francesco Lotoro e la memoria del canto che salverà il mondo
«C’è un continuum della musica nata in cattività. Il musicista, in genere, non canta il lager, non canta il gulag, non mette in musica la prigionia o la deportazione. Il compositore sovverte, capovolge, esorcizza il luogo. È raro trovare musica dalla quale desumere direttamente quel clima di terrore. Il dolore c’è, come c’è la tragedia, ma è implicito nelle partiture»
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Libri
Nell’oceano del complottismo. Bianchi: «I momenti di crisi sono sempre accompagnati da una grande fioritura di teorie del complotto»
«La vulgata generale sostiene che i complottisti siano dei mattoidi ai margini della società, con un basso livello di istruzione e in preda all’irrazionalità. Ma le ricerche più recenti hanno smontato questo assunto: la propensione a credere in una teoria del complotto è universale, e coinvolge anche i “competenti”».
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Urban Politics
Don Virginio Colmegna e il Natale degli sguardi: «La speranza, oggi, deve essere ostinatamente coraggiosa»
«Nonostante il periodo travolto e dominato dalle tante paure, dalle difficoltà e dai messaggi di morte, di chiusura e di frammentazione, la narrazione di un bambino che nasce è sempre un messaggio di speranza, di rinascita. È un richiamo forte per quella che chiamo energia spirituale, sempre più profonda. È stato un Natale di sguardi, di commozione e di sogni. Papa Francesco richiama molto spesso il tema del sogno. Che è il pezzo dell’utopia che trattiene la speranza».
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LibriTop Posts
Il mestiere del lettore di Piero Dorfles: «Conoscere la letteratura, in questo mondo così caotico, è uno strumento per sopravvivere»
«Chi legge possiede qualcosa che gli altri non hanno. La lettura la paragono al nuoto: chi sa nuotare ha la possibilità di affrontare il mare, mentre chi non sa leggere è come se non sapesse affrontare l’oceano della letteratura».
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Film
La vita (e tutto il resto) di Marina Cicogna: «Il vero lusso è quello di stare bene nella propria pelle»
«I talenti non nascono dal nulla, ma sono favoriti da un certo ambiente, da un determinato periodo storico. Anche oggi ci sono molti talenti, ma non c’è più quell’atmosfera, quell’enorme quantità di gente che si incontrava, lavorava insieme, discuteva. I miei anni sono stati densi e pieni di contaminazioni. C’erano registi, attori, pittori e scrittori geniali: novità e scoperte costanti. Oggi quel mondo lì si è molto ridotto. E c’è un trionfo del cattivo gusto che, secondo me, ammazza molte cose».
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Libri
«La montagna è la mia patria, ma è anche il mio rifugio». Paolo Cognetti e La felicità del lupo
«Ho scritto tanto di gioventù, di adolescenza, dell’essere figli, dell’essere eternamente giovani e di persone che non hanno mai concluso realmente la loro formazione. Ora, credo che si sia esaurito questo mio interesse. La scrittura segue la vita: la mia, ora, ha un’altra età. Mi interessa raccontare la vita adulta con certe sue ferite, disillusioni, nuovi sentimenti e valori di un tempo dell’esistenza più disincantato ma non per questo arido».
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Libri
Demoni Urbani (su carta). Paternò Raddusa: «I mostri sono tra noi perché il male ha la singolare abitudine a essere una cosa assolutamente normale»
«Non esiste nulla di più umano del crimine. O meglio: il crimine, il sangue e il male, fanno parte della vita. Riguardano persone, e noi quelle raccontiamo, come se fossero personaggi da romanzo, senza trascurare la centralità di eventi realmente accaduti. È inevitabile che le storie ne superino i contorni, per posizionarsi tra percezioni che muovono l’umanità. Esiste, poi, una fascinazione effettiva che esacerba la componente umana di queste storie, ed è dovuta al sex appeal del crimine»
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Teatro
L’amore e il teatro contro il rancore e la rabbia della politica. I Comizi d’Amore della Bottega degli Apocrifi per la città che verrà
“Comizi d’amore” è il titolo della stagione 2021-2022. Per una festa del teatro e della musica, per il senso della politica, per la vita vissuta delle storie e per la voglia matta di una città sempre aperta.
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Libri
Le cronache appassionate e brutali di Carlo Verdelli: «Un giornale non è una copia quotidiana della Bibbia, ma un’approssimazione della realtà».
«È un’Italia della fragilità esistenziale quella che tratteggio. “Acido” non ha nessuna pretesa di avere un valore sociologico o teorico, ma sentimentale»