La terza parte della storia sulla strage del Bacardi
Gabriele Rana
Gabriele Rana
Nato (prematuro) l’11 febbraio del 2003. Frequenta il Liceo Classico “Lanza” di Foggia, è appassionato di storia e filosofia, ma dal 2015 sogna di diventare giornalista. Dal 2017 scrive per Lanza Polis, il giornale scolastico della sua scuola. Adora la contraddizione che riesce a essere coerente in se stessa. Gabriele è il suo secondo nome, preceduto da Domenico (senza virgola): ci tiene molto.
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Politica
«Una teoria liberale più pura legata al concetto di solidarietà». L’esperimento politico di Partito Gay di Fabrizio Marrazzo
“Noi della comunità LGBT non siamo uniti da un’ideologia, ma da uno stesso fattore discriminante.” L’intervista
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Vintage
“Vogliamo solo una bottiglia di spumante, poi andiamo via”. Ma fu strage al Bacardi. Parte seconda
Tutto ebbe inizio, secondo la maggior parte delle fonti, da una festa in discoteca. Ma le vicende hanno radici ben più profonde. Comunque la maggior parte dei coinvolti, tra vittime e mandanti, quella sera in cui aprile e maggio si davano il cambio sul calendario si trovava al Metropoli.
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Vintage
Primo Maggio col quadruplice omicidio del Bacardi: la strage cancerogena e radioattiva che cambiò Foggia. Prima parte
Quella notte, a uno dei tavoli del Bacardi erano seduti in sei. I loro nomi sono oggi caduti nel dimenticatoio per chi della strage non ricorda e non conosce nulla, ma per cinque anni, fino alla conclusione di tutti e sette i processi, furono stampati più volte sulle pagine dei giornali che si occuparono della strage: Giovanni Rollo, Pompeo Rosario Corvino, Pietro e Leonardo Piserchia, Gennaro Manco e Antonietta Cassanelli.
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Politica
Rione Biccari a Foggia, nella 167 più grande d’Italia, che “poteva essere un gioiello”, ma vive un lento degrado. L’impegno dei GD di Gabriele Cela
Gabriele Vela: “Noi Giovani Democratici vogliamo incontrare i residenti di tutti i quartieri periferici, parlare con loro, capire i loro problemi e cercare possibili soluzioni”
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Politica
Il No di Nicola Fratoianni: “Se c’è un problema, questo è la qualità degli eletti, non il numero”
“Vedo una Puglia che continua a difendere un’esperienza e a farla crescere intraprendendo anche nuove strade. Un’esperienza che in questi quindici anni, da Nichi Vendola ai giorni nostri, ha riportato la Puglia, una regione splendida ma marginalizzata, al centro della scena nazionale e internazionale”
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Teatro
“In ogni opera classica c’è qualcosa di attuale, se lo cerchi”. L’Eneide di Massimo Popolizio all’Anfiteatro di Lucera
“La città distrutta di Troia dagli aggressori rimanda alle città del Libano, della Siria, piene di morti e cadaveri, messe a fuoco: oggi si utilizzano le bombe, prima si utilizzavano altri metodi. L’altro legame con l’attualità è soprattutto il cavallo che in realtà è un grande inganno, accolto in città perché si pensava che desse dei benefici”
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Teatro
II Federico, il puer Apuliae ansima, rantola, si contorce dal dolore all’Anfiteatro di Lucera con Flavio Albanese
In scene dove i tormenti si alternano a parole accompagnate dagli interventi musicali, rivive anche i momenti di corte, quando vennero redatte le Costituzioni melfitane, l’incontro con il sultano al-Kamil, momenti sì felici e stupefacenti, ma che lo spettatore osserva con gli occhi di un Federico ormai morente
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“Foggia vuole essere una città viva, ma siamo rappresentati da un Sindaco che utilizza gli spazi pubblici per interessi privati”
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Urban Politics
“Ragazzi che non avevano il computer o la banda larga hanno fatto gli esami qui”. Gabriella Berardi e il ruolo della Biblioteca Magna Capitana
“Ragioniamo e lavoriamo insieme al di là dei colori politici, delle appartenenze e delle imminenti elezioni e facciamo un ragionamento che superi il momentaneo, perché abbiamo visto che in tanti altri posti quando si lavora insieme, i risultati si vedono”