Una mattina di giugno 1989 nel dormi veglia un frate rincuorandolo gli lasciò una benedizione “Se vuoi ti seguo. Ma voglio un volto mio”. E la visione scomparve. Il frate era Padre Pio, dal volto di padre Pio cominciò tutto.
Giammarco Di Biase
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Nel libro di Antonio Iovane “La seduta spiritica”, Aldo Moro è il simbolo della condizione contemporanea. Moro è la sciarada, è la politica e il mondo italiano, un cane che si mangia la coda. E’ la metafora della confusione, la confusione oggi del nostro Paese malato.
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Fabio Bacà è uno scrittore che freme dalla voglia di usare termini nuovi,la sua narrativa riutilizza la scienza della parola: i suoi termini in un’intera frase sono oggetto di ricerca, sono microscopi d’avanguardia tra le righe nel buio siderale dell’immenso.
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“Vesto le mie parole, un agonismo divertente sul momento, che però non ha niente dell’intrattenimento superficiale. Voglio che i miei scritti si leggano tutti di un fiato, per poi ritornare pagine indietro e rimanerci lì sopra ancora addolorati, ferite. Non è artificio, la parola più è vicina alla perfettibilità più riesce nello sventrare”.
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Libri
Davide Grittani, operaio edile che entra nelle crepe: La bambina dagli occhi di oliva smaschera muri
Grittani scrive sempre come se la sua frase, l’ultima, fosse una chiusura, come se non sapesse mai quanto possa durare il suo cuore.
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La letteratura di Crocifisso Dentello è letteratura di prefisso e di scarto proletario, dove la parola “proletaria” oltre che sintesi interventista estetica e lessicale stemperata da mito diventa azione proletaria, contenuta senza miraggi.
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Camminiamo sulle nostre rovine, e queste ore sono fatidiche per l’abominio, l’abbandonarsi ai conflitti e alla guerra, l’abbandonare l’Eros, come direbbe in uno dei suoi più audaci trattati, ciò che ci lega al creato, l’annichilimento della Natura al cospetto delle bombe e del turpe.
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Libri
Macello di Maurizio Fiorino e la “restanza”: il Sud e i padri sono il nostro burrone e noi siamo funamboli
“Macello”, quarta opera di Maurizio Fiorino (la quinta è già in lettura presso la casa editrice) dopo “Amodio”, “Fondo Gesù” e “Ora che sono nato”, racconta la storia di Biagio figlio unico e orfano di madre, in un Sud desolato e arcaico, cresciuto dal padre Bruno, macellaio del paese, uomo prigioniero dei propri silenzi.
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«Mi accorgo delle mie intenzioni solo dopo aver scritto passi del mio libro. Ho la sensazione di arrivarci dopo, che le parole conquistino le dita e la tastiera prima della mia mente. Non amo risvolti che sconfinano in rivoluzione: un cambiamento posto nella vita è lento, ha bisogno di essere assimilato»
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Libri
“Quel luogo a me proibito”: Elisa Ruotolo educa all’amore il femmineo che non riconosce il proprio potere
Quel luogo a me proibito non è un libro di bondage, non è un libro di bonsai, di cultura orientale. Non è un libro su cosa chiedere e ricevere dal sesso, è il libro sull’inesperienza di amare, sull’inesperienza di comunione con l’altro.
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