Abbiamo chiesto a Michele De Virgilio come ci si senta a denunciare il Caporalato proprio nella terra del Caporalato, e lui, figlio dell’idea che il teatro Civile possa umanizzare una società omertosa e diffidente, ha ammesso il senso di responsabilità che si porta dietro, e – come ci dice – la difficoltà nel riuscire ad essere drammatico senza essere drammatico per raccontare con rispetto i caduti delle guerre nei campi.
Giorgia Ruggiero
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Libri
Il volo dell’occasione di Filippo Tuena, la magistrale metafora del tempo perso in una Parigi noir
È nella Parigi enigmatica e sospesa nel tempo degli anni Novanta che lo scrittore anonimo e protagonista trova la sua storia, il dramma da impaginare.
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Nel saggio che ci ha regalato – terminato negli ultimi giorni della sua vita che l’hanno costretta anche a dettare i pensieri che lo compongono – Michela Murgia svigorisce questo pensiero dimostrando, con la sua esperienza ( e dunque inattaccabile testimonianza ), la dignità delle forme altre di famiglia e di genitorialità, che vedono coinvolte realtà – ancora una volta negate e non intavolate dalla cosa pubblica – come la gestazione per altri, ultimamente definita dalla maggioranza della Camera come reato universale.
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Libri
Ogni vita anche isolata si infila nella vita degli altri. Gli insegnamenti del grande classico “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin
L’amore e la morte, un tè caldo per ricordare, gli amici di una vita, i figli e i segreti. Tutto quello che fa sprofondare un uomo, ma anche tutto quello che lo va a riprendere nell’abisso, tutto quello per cui si vive e tutto quello per cui si muore. Cambiare l’acqua ai fiori, di Valerie Perrin, è il romanzo della vita: si scompone e ricompone con l’ironia dell’alternarsi della tragedia alla commedia, tessendo un filo che – svincolandosi – racconta le cose di tutti, i disastri, i giorni di sole. La vita.
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Libri
“Dove non mi hai portata” di Maria Grazia Calandrone e il ciclo delle sofferenze dell’abbandono
Nel 1964 Lucia e Giuseppe aspettano una bambina. Maria Grazia, che scrive, nasce da quel disperato amore che, però, è l’unica cosa che resta. Mancano i soldi, il lavoro, persino una reputazione. E l’amore, in un contesto simile, per quanto forte sia non è in grado di far stare in piedi nemmeno – soprattutto – il futuro di un figlio. La bimba sarà abbandonata ad otto mesi, in un prato di Villa Borghese, nella capitale.
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Libri
Vora di Mara Venuto, la poesia come testimonianza di una voragine d’angoscia che matura nel tempo
Un buco da attraversare, che come scritto nella prefazione di Giovanni Laera, è quasi una dimensione altra in cui la Venuto si trova mentre scrive, quella delle cose marcite, della vita che rimane indietro, dei cani lasciati a soffrire.
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Libri
Geografia di un dolore perfetto, Enrico Galiano indaga l’amore e la presenza dell’essere figli
Nell’accettazione e nel perdono, negli spigoli di una vita intera, Pietro scala quel muro così indistruttibile che si era costruito per autodifesa.
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Libri
Si vede che non era destino, Daniele Petruccioli espone e umanizza le fragilità di Maria, la madre esclusa dalla Trinità
Daniele Petruccioli, attore e traduttore, dà spazio alla luce trascurata di Maria, al suo io, come se le stesse dando modo di spiegarsi, di sentirsi parte delle narrazioni religiose, attraverso un libro del tutto laico: Si vede che non era destino.
Era difficilissimo non risultare dissacrante, tuttavia Petruccioli riesce nell’impresa, pur riportando sulla terra e umanizzando una santa. -
Splendore è un libro che l’amore lo indaga in ogni sfumatura, che lo va a prendere e ci fa insieme un tratto di strada, come due amici. Come dire a qualcuno: raccontati.
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Chi resta sono i sopravvissuti, cioè i parenti, gli amici e gli affetti di qualcuno che decide di togliersi la vita. Quelli che restano dopo l’atto estremo e in un modo o nell’altro ci fanno i conti, lo affrontano, lo attraversano. Non possono che questo.
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