“Dove non siamo accolti, preferiamo rinunciare. In 20 anni i processi industriali ed energetici cambiano. Noi non siamo più interessati a fare questo progetto su Manfredonia. Se avremo l’opportunità altrove, eventualmente valuteremo”, afferma con amarezza, accettando di rispondere con cordialità e disponibilità ad alcune domande.
Maria Teresa Valente
Maria Teresa Valente
Giornalista pubblicista dal 2000 esercita anche l’attività di mamma full time di due splendidi bambini: Vanessa e Domenico. E' nata e cresciuta a Manfredonia (FG), sulle rive dell’omonimo Golfo, nelle cui acque intinge quotidianamente la sua penna e i suoi pensieri. Ha diretto diversi giornali di Capitanata, tra cui, per 10 anni, Manfredonia.net, il primo quotidiano on line del nord della Puglia. Ha pubblicato articoli ed interviste per diverse testate digitali e cartacee, sia locali che nazionali. Lavora come giornalista freelance, ufficio stampa per eventi e consulente di comunicazione. E' laureata in Lettere Moderne ed è appassionata di storia. Non ha ancora deciso se vorrebbe rinascere nei panni di Oriana Fallaci o in quelli di Monica Bellucci. Nel frattempo indossa con piacere i suoi comodissimi jeans, sorseggiando caffè nero bollente davanti alla tastiera mentre scrive accompagnata dalla favolosa musica degli anni ‘70 e ‘80.
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Musica
Da Renato a…zero. The show must (not) go on. La Torre: “Noi operatori dello spettacolo non esistiamo per nessuno”
“Con Cesare Cremonini, pur trattandosi di concerti all’interno di palazzetti, eravamo ben 85 persone in giro per l’Italia. Dunque, 85 persone che fanno girare l’economia mangiando nei ristoranti, dormendo in albergo, noleggiando auto, acquistando biglietti aerei, treni”. La chiacchierata con Giuseppe La Torre
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Era l’alba del 24 maggio 1915. E pioveva. I giornali annunciavano a caratteri cubitali l’ingresso dell’Italia in guerra, ma nessuno sembrava percepirne ancora il pericolo reale.
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Film
“Istmo”: dal 20 maggio su Chili l’ultimo film di Carlo Fenizi. “I personaggi nascono da ciò che si osserva”
Nato a Foggia nel 1985, Carlo è un enfant prodige del cinema. “Da bambino sperimentavo con le videocamere e a 9/10 anni giravo piccoli corti con gli amici. I miei giocattoli diventavano oggetti di scena”, racconta. Dalla sua città è andato via a 18 anni per giungere nella capitale, dove ha conseguito la laurea triennale in Letteratura e la laurea specialistica in Lingua.
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BambiniIdee
Mamme sull’orlo di una crisi di nervi ovvero gli effetti collaterali delle scuole chiuse
Da quando le scuole sono chiuse e i bambini sono rimasti a casa, è stato un pullulare in rete di odi alla gioia della ritrovata reunion di genitori e figli, della felicità di passare più tempo insieme, della voglia di conoscersi meglio a vicenda rallentando i ritmi…
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Un mese fa, il 12 aprile 2020, nella domenica di Pasqua, uno di questi ‘numeri’, il 110, ha abbandonato le fredde statistiche ed ha colpito al cuore la città di Manfredonia. Quel medico era proprio Fabio Rubino ed aveva 55 anni. Da due anni aveva assunto l’incarico di primario delle cure palliative di Morbegno, Sondrio, Sondalo e Chiavenna ed era conosciuto e stimato nel milanese ed in Brianza.
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Arte
Da Manfredonia a Venezia, un rimorchiatore si trasforma in galleria d’arte con Paolo e Maria Luisa
L’idea è il sogno che si realizza di due veneti, Paolo Beraldo e Maria Luisa De Bin, rispettivamente meccanico nautico di motori marini e scultore lui, ed ottico optometrista e creativa di occhiali lei. Di Paolo e Maria Luisa si potrebbe dire, parafrasando un detto, che sono due cuori e una barca. Da qualche anno, infatti, abitano nella laguna di Venezia a bordo di un rimorchiatore del 1957 ormeggiato presso l’isola della Certosa.
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Adagiata nel cuore dell’entroterra siciliano ad oltre 750 metri sul livello del mare tra le province di Caltanissetta e Agrigento, l’altra Manfredonia fu fondata nel secolo XIV da Manfredi III Chiaramonte da cui appunto prese il nome.
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Alessia, di anni 30, deceduta dopo 2 anni di malattia, completamente abbandonata dai suoi cari perché transgender.
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Nel montaggio furono tagliate ben ventinove parti, alcune semplici fotogrammi ed altre quasi piccole storie incastonate nella trama, come la love story tra Fabrizio, il migliore amico di Jack, e la giovane norvegese Helga.