La serie è impreziosita da regia, sceneggiatori e un cast che ha colto splendidamente il messaggio insito nei fumetti, rendendo Heartstopper non solo una serie televisiva di culto ma anche un validissimo strumento educativo.
Michela Conoscitore

Michela Conoscitore
Laureata in Lettere, da sempre appassionata di scrittura. Il giornalismo le offre la possibilità di coltivare le sue passioni più grandi: arte, cultura e libri, che accumula in gran quantità! Crede nel potere delle parole e del passaparola: diffondere il bello, in tutte le sue manifestazioni, dovrebbe essere un compito imprescindibile di tutti.
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Il momento arrivò: Mussolini era vicinissimo, Violet puntò la pistola e sparò.
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TV
Non sono ancora morta, Nell e i fantasmi in redazione: i protagonisti dei necrologi parlano senza filtri. Come anime libere dalle regole sociali dei vivi
In principio fu Ghost Whisperer, tra le serie televisive statunitensi più longeve e di successo, che era riuscita ad appassionare il pubblico parlando di fantasmi e Aldilà. Ora i produttori Casey Johnson e David Windsor, gli stessi di This is us, ritornano sull’argomento con Non sono ancora morta.
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Arte
“L’Italia è un desiderio. Fotografie, paesaggi e visioni”: alle Scuderie del Quirinale il popolo e la storia del Paese nella fascinazione di uno scatto
È l’Italia del Grand Tour e dei casi di cronaca nera, di panorami unici e di scempi edilizi, un’Italia tra sogno e realtà quella raccontata nella nuova mostra delle Scuderie del Quirinale, visitabile fino al 3 settembre.
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StorieTop Posts
Tina Modotti, la fotografa che mai sciolse il dissidio tra Arte e Vita: reale e ideale coincisero perfettamente nella militanza politica
Per Modotti la fotografia fu un’arma di denuncia sociale, un mezzo per condannare il capitalismo dei latifondisti ed esaltare la popolazione sottomessa del Messico. Volti di campesinos distrutti dalla fatica, donne di struggente bellezza, bambini smarriti, mani traviate dal lavoro nei campi, infine le ‘armi’ dei contadini, falce e martello, questi i soggetti della fotografa che fece coincidere strenuamente l’ideale col reale.
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Arte
“Arte Liberata, 1937 – 1947. Capolavori salvati dalla guerra”, alle Scuderie del Quirinale tutte le opere italiane sottratte alla razzia nazista
A folgorare Hitler in visita in Italia fu una impareggiabile scultura, il Discobolo Lancellotti, copia della celebre scultura greca di Mirone. Quella fisicità lo impressionò tanto da eleggere il Discobolo come eccelso esempio di razza ariana.
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TV
Mare fuori alla terza stagione, quando è il gradimento del popolo di Netflix a riconoscere una serie TV di culto
Dopo due stagioni in cui hanno vissuto e sofferto insieme, Carmine e Filippo per l’evolversi della storia in questa stagione percorrono parte del loro percorso narrativo in solitaria. O quasi: Filippo, dopo l’evasione con Carmine, sceglie la latitanza con Naditza, volendo vivere l’amore per la ragazza senza costrizioni e in piena libertà. Una vita zingara.
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StorieTop Posts
La pittrice Juana Romani, la petite italienne che con la sua idea di donna passò dal Salon al manicomio
Nel 1903, all’acme della carriera, Juana a soli trentasei anni cominciò a soffrire di turbe psichiche. Insieme al compagno cominciò un pellegrinaggio in varie case di cura per riposarsi e alleviare i sintomi, ma fu tutto inutile: le crisi si succedevano sempre più frequentemente, e sempre più violente.
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LibriStorie
La resistenza delle attrici nel secondo Novecento di Chiara Pasanisi, il contributo di Ave Ninchi e le altre al teatro italiano
Molte attrici, soprattutto le capocomiche o le primedonne, esercitavano un potere significativo dal punto di vista economico, artistico e sociale. Tutto questo destava notevole scalpore, timore misto a fascinazione, inoltre, faceva scricchiolare le solide certezze della società borghese.
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ArteStorie
Arrevutamm ‘o patriarcato con Cassandra parla, Emanuela Auricchio dà voce alle donne. «Eroine e street art dentro la società misogina»
«M’he fatt ‘a piezz pe’ nun m’affruntà sana, da questa frase l’illuminazione, ovvero l’idea di associare una frase ad un dipinto. A Napoli sono tante le street artist che portano slogan femministi, però lo fanno in inglese, in italiano, insomma in un modo globalmente riconosciuto. Io ho scelto il napoletano».