L’ultima volta che lo vidi fu a Bergamo Alta , nel ‘77, durante il congresso del Movimento Giovanile della Dc che chiamò Marco Follini, amico intelligente e saggio, a guidare le leve democristiane.
Micky De Finis
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Toccherà dunque a quest’uomo parco ed elegante traghettare il Comune di Foggia verso la normalità, smarrita nei misfatti consumati da un governo civico così arruffone e spampanato da costringere il Viminale a decretarne lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, un pugno in faccia per la città che vide sfregiati i suoi vessilli.
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Questo test anticipa di pochi mesi quello che si terrà a Foggia per restituire al capoluogo un’assemblea democraticamente eletta dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Foggia. Un’infamia, lo voglio ricordare sino alla noia, che pesa come un macigno più che altro sul centrodestra, primo attore di uno scempio in cui solo Fratelli d’Italia seppe dissociarsi prima che la catastrofe si abbattesse sulla municipalità.
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Al momento a danzare sarebbero almeno in quattro. Matteo Vocale, sindaco di Sannicandro Garganico e Francesco Bonito, sindaco di Cerignola, entrambi con i favori del Movimento 5 Stelle. Poi ci sono Pierpaolo D’Arienzo, che è il sindaco di Monte Sant’Angelo e Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste, sospinti dal partito democratico.
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Libri
Libertà religiosa e pandemia nel saggio di Michele di Bari: intelletto e ragione per conciliare legge e coscienza
In che misura la pandemia ha ristretto la crescita dell’individuo e quanto ha condizionato l’esercizio delle sue libertà religiose costituzionalmente garantite?
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Il centrodestra ha pensato bene di promuovere per la seconda carica dello Stato Ignazio Benito La Russa, figlio dell’ex segretario del partito nazionale fascista di Paternò. Indubbiamente un personaggio anche simpatico, di lunga esperienza ma anche con un pedigree che certifica, come dire, una tendenza tutt’altro che incline al dialogo, soprattutto per il ruolo oggi rivestito.
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Ora toccherà alla nuova compagine di governo darsi da fare per confermare la sua adesione ai principi atlantisti, rassicurare i mercati e fronteggiare la crisi con politiche di bilancio molto caute perché l’Italia, è bene ricordarlo ai nuovi inquilini del Palazzo, ha il peggior debito pubblico del mondo.
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Le idee si sono disciolte in una nebbia pomposamente pompata da una schiera di imbonitori di tutte le paste, che sembra voler far prevalere chi urla e parla alla pancia di folle in preda ad un delirio sconfinato.
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Nel momento in cui ci recheremo alle urne guardiamo attentamente chi stiamo per votare, chi potremmo portare in Parlamento. È un diritto-dovere costituzionalmente garantito da esercitare a prescindere dagli schieramenti con grande senso di responsabilità.
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“ Sino a quando non riusciremo ad affermare che delinquere è una pratica sconveniente non ne usciremo, ecco la necessità che la politica si interroghi, lavori per realizzare un quadro normativo diverso.