«Un incontro importante è stato quello con Aldo Genovese, un anziano signore che fin dagli anni Sessanta aveva cominciato a girare in Super8. Ho digitalizzato tutto e ho scoperto questo incredibile patrimonio immateriale che andava valorizzato. Così ho cercato di realizzare un montaggio nel segno della continuità fra presente e passato.»
Film
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L’approccio contemporaneo adottato da Branagh, insieme alla ristrutturazione dei ruoli attribuiti a ciascun personaggio (e alla relativa soppressione di alcuni personaggi di Poirot sul Nilo), consente al regista/attore di introdurre tematiche importanti ed estremamente attuali come l’amore omosessuale e il razzismo, estranee al romanzo della Christie.
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Film
L’adolescenza, questa sconosciuta. Ma il film “Red” della Disney-Pixar ci aiuta ad uscirne vivi
Film “femminista” che non teme di parlare esplicitamente di ciclo e che vanta presenze rosa nei ruoli chiave della produzione (sono donne la regista Domee Shi, il produttore Lindsey Collins, il supervisore degli effetti visivi Danielle Feinberg e la scenografa Rona Liu), racconta la storia di Mei-Lee, ragazzina di tredici anni, figlia di emigrati cinesi che vivono a Toronto.
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FilmQuale dolce mela
“Il filo invisibile” su Netflix: Leone e i suoi due padri. Tutte le famiglie felici sono uguali
by Paola Mannoby Paola MannoProdotto da Viola Prestieri e Valeria Golino, “Il filo invisibile” si lascia guardare con leggerezza, grazie a momenti di comicità a volte troppo facile (ma convincente) e alla mancanza di giudizi o prese di posizione ostentate: è una pellicola senza fronzoli che spinge lo spettatore più sensibile a delle riflessioni necessarie.
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Ogni film affronterà una tematica diversa, e se la rassegna andrà come si spera, potrebbe in futuro anche diventare un appuntamento fisso. Si è partiti con “Il filo invisibile” con ospite Giampietro Preziosa, produttore del film, con cui si è discusso di omogenitorialità che ha permesso di tira fuori un tema che, a volte, è tabù.
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Cinema, Storie e MitiFilmTop Posts
Tadzio alias Björn Andrésen, “Il ragazzo più bello del mondo”, la cui bellezza eterea è diventata condanna
Nel 1970, “Morte a Venezia” rende immortale il volto di Björn Andrésen. Da quel momento la vita del ragazzino definito dallo stesso Visconti “il ragazzo più bello del mondo” subisce una rivoluzione totale e totalizzante, spinge l’esordiente e giovanissimo attore svedese verso un viaggio senza ritorno, un passaggio verso l’età adulta forzato e forse prematuro per un quasi bambino che forse bambino non lo è mai stato.
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Cinema, Storie e MitiFilmQuale dolce mela
“I goonies”, tutto in un’opera cult: il pericolo, il coraggio, i sogni, la paura, la scoperta dell’amore e l’inclusione
by Paola Mannoby Paola Manno“Goonies” è il nomignolo in cui si riconosce un gruppo di ragazzini; in slang americano significa letteralmente “sfigati”; oggi sarebbero, probabilmente, i “nerd”. Sono sette, tre adolescenti e quattro ragazzini e ognuno di loro ha caratteristiche uniche che li hanno fatti amare al grande pubblico
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Senza dubbio uno degli aspetti più potenti di questo adattamento è “l’architettura del non-luogo” in cui si svolge l’azione, complessivamente arido, con un debito fortissimo alle arti pittoriche.
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Il plot è semplice: Tiziana, l’incantevole Francesca Di Maggio, che ha perso sua madre causa Covid, si è rinchiusa in un isolamento patofobico che non rompe nemmeno per aprire al fattorino, un divertente Marco Terenzio Barbero, o per il vicino di casa curioso e intrigato, l’assai convincente Adriano Santoro
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Film
Binti, la Tanzania arriva su Netflix con una storia di emancipazione femminile
by redazioneby redazioneAd animare la trama sono le vicende di quattro donne che vivono nella ex capitale Dar es Salaam, la città più grande del Paese, e il loro “avanzare con tenacia” e “lottare con la complessità dell’amore, della maternità e delle aspettative sociali”, come recita la descrizione del film sul portale di streaming