Meritano applausi a scena aperta i due protagonisti. Sia Roberto Galano che Nicola Rignanese sono a mia scienza attori di teatro; ma vedendo Vertical Man li si direbbe nati in una pellicola cinematografica. Se Rignanese è superbo nel personaggio eccessivo e sopra le righe del boss Spichisi, «clown Augusto» dell’ideale duo comico dei protagonisti, Galano regala al suo personaggio, Nicola Carbone, uno smarrimento sobrio ed amaro da perfetto «clown bianco» con una capacità di scavarsi in volto i segni dell’insonnia
Film
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Davide Barletti e Lorenzo Conte provano a riaccendere i riflettori su una questione delicatissima e lo fanno dopo un’altra tragedia umana che ci ha visti tutti protagonisti su scala globale. La pandemia da Xylella come quella da Covid 19 rimette tutto in discussione, rimescola le carte e spinge l’uomo a reinventare il presente e il futuro.
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Film
Pagine del Sud di Alberto Bougleux, Stromboli e il racconto dell’urgenza delle comunità meridionali tenute insieme dalle Biblioteche
La fotografia, intima e potente, accompagna lo spettatore al centro di quel che accade. Tra i giovani, sul vulcano, in riva, sulla strada, e ancora in cammino, insieme, e sempre in mezzo i libri.
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Film
Blonde, Norma Jeane spegne il cono di luce sul mito di Marilyn Monroe
by Molly Claudsby Molly ClaudsLa pellicola insegue il demone paterno, dà una centralità, forse esagerata per noi che guardiamo e che siamo invece affezionati all’icona delle serigrafie di Andy Wharol, al mito burroso e consapevolmente civettuolo e giulivo della Marilyn che tutti amiamo.
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Grazie ad un drammatico ed intenso bianco e nero, per due ore si ripercorre l’epica di sangue, mossa da Rosa Di Fiore, che diventa Marilena nel film. Foschini nel libro cita il mito di Elena dell’Iliade per descrivere la bellissima Rosa, “come se in quella terra antichissima il mito avesse voluto riaffermare il suo primato arcaico, condannando gli uomini allo loro hybris”.
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Film
Il popolo delle formiche e il successo della 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia
by redazioneby redazioneA parte Luca Guadagnino, nessun film italiano ha lasciato il segno. Lo stesso Barbera lo aveva detto in apertura: un Paese come il nostro non può permettersi di fare oltre 200 film all’anno. I finanziamenti di Stato sono necessari per l’industria cinematografica italiana, ma vanno gestiti con grande oculatezza. Altrimenti viene meno la qualità.
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«Un incontro importante è stato quello con Aldo Genovese, un anziano signore che fin dagli anni Sessanta aveva cominciato a girare in Super8. Ho digitalizzato tutto e ho scoperto questo incredibile patrimonio immateriale che andava valorizzato. Così ho cercato di realizzare un montaggio nel segno della continuità fra presente e passato.»
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L’approccio contemporaneo adottato da Branagh, insieme alla ristrutturazione dei ruoli attribuiti a ciascun personaggio (e alla relativa soppressione di alcuni personaggi di Poirot sul Nilo), consente al regista/attore di introdurre tematiche importanti ed estremamente attuali come l’amore omosessuale e il razzismo, estranee al romanzo della Christie.
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Film
L’adolescenza, questa sconosciuta. Ma il film “Red” della Disney-Pixar ci aiuta ad uscirne vivi
Film “femminista” che non teme di parlare esplicitamente di ciclo e che vanta presenze rosa nei ruoli chiave della produzione (sono donne la regista Domee Shi, il produttore Lindsey Collins, il supervisore degli effetti visivi Danielle Feinberg e la scenografa Rona Liu), racconta la storia di Mei-Lee, ragazzina di tredici anni, figlia di emigrati cinesi che vivono a Toronto.
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FilmQuale dolce mela
“Il filo invisibile” su Netflix: Leone e i suoi due padri. Tutte le famiglie felici sono uguali
by Paola Mannoby Paola MannoProdotto da Viola Prestieri e Valeria Golino, “Il filo invisibile” si lascia guardare con leggerezza, grazie a momenti di comicità a volte troppo facile (ma convincente) e alla mancanza di giudizi o prese di posizione ostentate: è una pellicola senza fronzoli che spinge lo spettatore più sensibile a delle riflessioni necessarie.