Il film di Julian Schnabel un’opportunità per scoprire e approfondire il rapporto e l’impatto sulla contemporaneità di icone di grande talento e sensibilità
Film
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FilmMusica
Control, il biopic su Ian Curtis, i Joy Division e l’inquietudine esistenziale della new wave, che merita di essere rivisto e rivalutato
La storia sofferta di una delle maggiori stelle del firmamento musicale di ogni epoca, raccontata con sensibilità e delicatezza da Anton Corbijn
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Film
Vertical Man e il prezioso giacimento che rivela. Un film ambizioso e provvidenziale: il declino di Foggia non è scritto nelle stelle
Meritano applausi a scena aperta i due protagonisti. Sia Roberto Galano che Nicola Rignanese sono a mia scienza attori di teatro; ma vedendo Vertical Man li si direbbe nati in una pellicola cinematografica. Se Rignanese è superbo nel personaggio eccessivo e sopra le righe del boss Spichisi, «clown Augusto» dell’ideale duo comico dei protagonisti, Galano regala al suo personaggio, Nicola Carbone, uno smarrimento sobrio ed amaro da perfetto «clown bianco» con una capacità di scavarsi in volto i segni dell’insonnia
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Davide Barletti e Lorenzo Conte provano a riaccendere i riflettori su una questione delicatissima e lo fanno dopo un’altra tragedia umana che ci ha visti tutti protagonisti su scala globale. La pandemia da Xylella come quella da Covid 19 rimette tutto in discussione, rimescola le carte e spinge l’uomo a reinventare il presente e il futuro.
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Film
Pagine del Sud di Alberto Bougleux, Stromboli e il racconto dell’urgenza delle comunità meridionali tenute insieme dalle Biblioteche
La fotografia, intima e potente, accompagna lo spettatore al centro di quel che accade. Tra i giovani, sul vulcano, in riva, sulla strada, e ancora in cammino, insieme, e sempre in mezzo i libri.
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Film
Blonde, Norma Jeane spegne il cono di luce sul mito di Marilyn Monroe
by Molly Claudsby Molly ClaudsLa pellicola insegue il demone paterno, dà una centralità, forse esagerata per noi che guardiamo e che siamo invece affezionati all’icona delle serigrafie di Andy Wharol, al mito burroso e consapevolmente civettuolo e giulivo della Marilyn che tutti amiamo.
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Grazie ad un drammatico ed intenso bianco e nero, per due ore si ripercorre l’epica di sangue, mossa da Rosa Di Fiore, che diventa Marilena nel film. Foschini nel libro cita il mito di Elena dell’Iliade per descrivere la bellissima Rosa, “come se in quella terra antichissima il mito avesse voluto riaffermare il suo primato arcaico, condannando gli uomini allo loro hybris”.
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Film
Il popolo delle formiche e il successo della 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia
by redazioneby redazioneA parte Luca Guadagnino, nessun film italiano ha lasciato il segno. Lo stesso Barbera lo aveva detto in apertura: un Paese come il nostro non può permettersi di fare oltre 200 film all’anno. I finanziamenti di Stato sono necessari per l’industria cinematografica italiana, ma vanno gestiti con grande oculatezza. Altrimenti viene meno la qualità.
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«Un incontro importante è stato quello con Aldo Genovese, un anziano signore che fin dagli anni Sessanta aveva cominciato a girare in Super8. Ho digitalizzato tutto e ho scoperto questo incredibile patrimonio immateriale che andava valorizzato. Così ho cercato di realizzare un montaggio nel segno della continuità fra presente e passato.»
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L’approccio contemporaneo adottato da Branagh, insieme alla ristrutturazione dei ruoli attribuiti a ciascun personaggio (e alla relativa soppressione di alcuni personaggi di Poirot sul Nilo), consente al regista/attore di introdurre tematiche importanti ed estremamente attuali come l’amore omosessuale e il razzismo, estranee al romanzo della Christie.