on c’è pace per la donna in Bangladesh se una discordia familiare, per esempio sulla dote, si risolve in un lancio d’acido pronto a sfigurare per sempre il volto della malcapitata, che così verrà estromessa dalla sua comunità. In mostra esse sono le “Survivors” ovvero le sopravvissute ad un marchio disumano, un’azione di una violenza atroce, che eppure è socialmente accettato. Queste donne mostrano al fotografo De Bettio e a chi di conseguenza osserva lo scatto, il loro volto scavato dalla crudeltà con serenità surreale, con la potenza disarmante del sorriso, e con un epico coraggio
Arte
-
-
Arte
Reaching for the stars, a Palazzo Strozzi l’arte contemporanea dissacrante e provocatoria per aprirsi al futuro
Cosa ci fa un razzo installato nel cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi a Firenze è solo il primo interrogativo che il visitatore può porsi con “Reaching for the stars” una mostra che dal 4 marzo al 18 giugno permetta alla Città del Giglio di essere sempre meno ancorata al passato, proiettata anzi verso il futuro, in alto, verso l’immensità dello spazio
-
ArteLibri
Il sofferto anelito dell’eternità di Italo Turri Monzon nel saggio di Michele Totta
by redazioneby redazioneCoi suoi segnucci restituisce dignità e soprattutto sacralità ormai perdute a quella tanto martoriata epoca, convinto che la debolezza della compassione, che egli stesso provava, potesse far emergere finalmente una tanto necessaria soggettività.
-
Arte
Al via il restauro del mosaico policromo del Battistero di Firenze dove l’icona penetra il mistero oltre l’indicibile
Una vera impresa quella di montare ponteggi senza appoggiarli ai lati perimetrali del battistero. L’impalcatura montata con oltre 8000 elementi in alluminio è tecnologicamente innovativa, dal minimo impatto visivo a terra. La soluzione è stata l’aver scelto un ponteggio a forma di fungo alto 31,5 metri e largo 25,5 metri. Nella parte alta permette di avere una superficie calpestabile di 618 mq, occultata da 500 mq di telo microforato serigrafato con immagini della volta a mosaico.
-
ArteStorie
Eleonora di Toledo, la colta duchessa icona di bellezza e regina della politica, che amò Cosimo I de’ Medici
Dal 7 febbraio al 14 maggio la mostra allestita a Palazzo Pitti si propone di raccontarla.Sono oltre 100 opere esposte nelle sale del Museo Tesoro dei Granduchi al piano terra di Palazzo Pitti. Si passeggia tra dipinti, disegni, arazzi, abiti, gioielli, pietre preziose che racconteranno l’infanzia alla corte di Napoli, il suo arrivo a Firenze da duchessa, il suo progetto di madre di 11 figli, l’amore per l’arte che la fece committente di opere di rilievo, regina della moda della Firenze del ‘500, il suo lascito culturale.
-
“Avevamo 15 e 30 anni io e mio marito quando il giovane Raffaello ci ha dipinti. Agnolo desiderava per noi un dittico da esporre nella nostra camera da letto. Abitavamo in un palazzo eretto nel quartiere di Santa Croce a Firenze, in Corso dei Tintori al canto (angolo) degli Alberti. Il nostro fu un matrimonio prestigioso voluto dalle nostre famiglie”.
-
Il ricco programma della “Botteghe della scienza”, evento giunto alla quarta edizione, è già stato inaugurato domenica 15 gennaio con “il tornio del vasaio e la forza centrifuga”, ma prosegue nelle prossime domeniche esplorando dal mondo dell’ottica tra lenti e cannocchiali, al mondo del gelato tra golosità ed esperimenti di agghiacciamento.
-
Arte
Il papa nero Celestino VI per le vie di Roma. La performance artistica di Pep Marchegiani
by redazioneby redazioneCelestino VI, come il suo ideale predecessore rappresentato dalla figura dell’eremita del Gran rifiuto, sarebbe un Papa dei poveri, di una Chiesa pura, essenziale, evocativa delle sue prime forme.
-
ArteStorie
Arrevutamm ‘o patriarcato con Cassandra parla, Emanuela Auricchio dà voce alle donne. «Eroine e street art dentro la società misogina»
«M’he fatt ‘a piezz pe’ nun m’affruntà sana, da questa frase l’illuminazione, ovvero l’idea di associare una frase ad un dipinto. A Napoli sono tante le street artist che portano slogan femministi, però lo fanno in inglese, in italiano, insomma in un modo globalmente riconosciuto. Io ho scelto il napoletano».
-
Arte
Ipotesi Astronomiche sulla Stella dei Magi, il Planetario di Firenze fa gli auguri con la cometa che segna il cammino
“Nel mondo dell’arte il primo pittore a dipingere una cometa sulla capanna della Sacra Famiglia è Giotto a Padova nella Cappella degli Scrovegni, ed è di aspetto naturalistico poiché Giotto ebbe modo nel 1301 di vedere la cometa di Halley, la quale compare nei nostri cieli ogni circa 76 anni”. Ecco come ancora una volta le opere d’arte rilevano la scienza oltre che usi e costumi, stili e mode del tempo.