La serie in 8 episodi è costruita su un climax psicologico e sull’intreccio di più storie di donne. Tutte credibili, normali nella loro esemplarità biografica, dai vissuti complessi.
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La tv poetica di Domenico Iannacone: «È il momento di riconquistare la sostanza. Bisogna ridare calore alle parole»
«Nelle mie esperienze televisive da inviato, piano piano, mi è stato sottratto il tempo a disposizione per raccontare le storie. Sottraendo quel tempo è come se io non avessi più avuto la possibilità di essere onesto con chi avevo di fronte. Non avere il tempo giusto per raccontare una vita o un’emozione non stabilisce un rapporto leale con chi decide di farsi raccontare da me. Questo mi ha spinto a prendermi una licenza, che poi non è una vera licenza, ma è una necessità della vita: il tempo giusto per raccontare la pienezza di una cosa».
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“Anatomia di uno scandalo” e il corpo ambivalente di chi dice fermamente NO
by Molly Claudsby Molly ClaudsNon qui, non così, sono un NO?
Perché accettare il NO della ragione se il corpo arde e vorrebbe cedere? Ecco sono questi ultimi sprazzi di patriarcato che ci fanno simpatizzare per qualche episodio per il politico stupratore. -
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A oltre vent’anni dal film cult, “Le fate ignoranti” diventano una serie TV. Dalla diversità alla normalità
by redazioneby redazioneHa segnato intere generazioni contribuendo, in un certo senso, a cambiare la società e lo sguardo verso l’unicità di ognuno di noi.
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Fedeltà, l’assenza che seduce e i sogni vitali, di quando sboccia l’amore, traditi
by Molly Claudsby Molly ClaudsDeviando dalla strada tracciata, i due protagonisti, tra case colorate e chic da rivista d’architettura e di design, recuperano la loro identità. Restano fedeli all’idea che avevano di loro stessi, quando si erano innamorati.
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Amadeus chiude trionfalmente il suo Sanremo con il 64% di share. Dunque, critiche o non critiche, polemiche e applausi, comunque Sanremo ha vinto.
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Una cosa è certa: a meno di stravolgimenti epocali, Gianni Morandi non vincerà il 72^ festival della canzone italiana.
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Blanco e Mahmood – Confermano lo smalto della prima serata. E se non basta vengono accolti da un’ovazione appena fanno capolino dalla tenda del proscenio, e ancor prima che Amadeus li presenti. L’interpretazione è più sciolta e convinta. Ma l’emozione resta la stessa.
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E ha ragione Checco: le sue due canzoni avrebbero potuto vincere a “mani basse” questo festival sottotono. Non si capisce però, perchè non utilizzare Zalone a “briglie sciolte” per l’intera serata, con interventi improvvisi, tali da scompaginare la stanca ritualità sanremese
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Deludente la prima serata canora. Fortunatamente la giuria della Stampa rimette a posto un pò l’ordine degli addendi anche se falla su un piazzato.