Antonella Grandicelli ha saputo cogliere, nella loro integrità, tutte le sfaccettature di Sylvia Plath per farla conoscere davvero, ‘ripulita’ dalla fama e restituendola come essere umano.
Storie
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Storie
Anaïs Nin, la psicanalista scrittrice che ha messo su carta il desiderio delle donne nel flusso di coscienza dei diari
Anaïs Nin ha creato un’opera d’arte senza eguali che rompe le barriere letterarie tra narrativa e poesia, diario e romanzo indagando a fondo nell’inconscio nel tentativo di descrivere un’umanità sempre in divenire schiacciata dalle trasformazioni e dalle molteplici sfaccettature del sé.
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Vladimir Majakovskij e Lilja Brik, il delirio amoroso che fu un fiume di nevrosi, passione e versi disperati
La storia con Lilja Brik era finita da qualche anno e il poeta si era legato sentimentalmente alla giovane poetessa Veronika Vitol’dovna Polonskaja. Quel giorno, mentre scendeva le scale di casa, Veronika sentì un colpo di pistola. Tornata indietro, scoprì che Majakovskij si era sparato un colpo di pistola dritto al cuore.
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“Una donna a Berlino”, Marta Hillers e il tabù degli stupri dell’Armata Rossa della Liberazione
Il diario travalica l’esperienza personale per divenire la parabola di tutte le donne che in Germania dovettero fare i conti con la violenza dell’esercito russo considerato in un primo momento “liberatore”. Divennero il capro espiatorio del male nazista. Si tratta di un’opera agghiacciante e senza omissioni su quello che è stato definito lo stupro di Berlino e dalla quale gli uomini escono malissimo. Vigliacchi e incapaci di difendere le donne tedesche, spesso andavano a nascondersi durante le violenze.
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Storie
La storia di Alla Nazimova e del leggendario Giardino di Allah, rifugio del circolo del cucito, ritrovo di attori e attrici gay
Acclamata attrice russa, abile violinista, grande interprete di Broadway, regista produttrice e costumista, Alla Nazimova viene spesso ricordata per il suo “Giardino di Alla”, la sua magnifica residenza in cui organizzava feste trasgressive e ricercatissime.
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Storie
La pittrice Marianne Von Werefkin, la colta mecenate degli espressionisti tedeschi, tradita da un «pavone»
by Elena Marinoby Elena MarinoPuò un colpo di pistola alla mano cambiare il corso di una esistenza artistica, trasformando uno stile pittorico dal verismo accademico all’espressionismo? Sì se ti chiami Marianne Von Werefkin, hai 7mila rubli l’anno di rendita e una cultura sconfinata, che diventa mecenatismo verso il proprio ideale d’amore e verso gli amici.
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La donna più bella e odiata di Francia: la femme fatale Madame du Barry, l’ultima favorita di Versailles
Luigi XV rimase letteralmente stordito dalle prodezze della sua amante e rivelò al duca di Noailles che nessuna delle innumerevoli amanti che aveva avuto era mai riuscita a suscitargli sensazioni simili. Il duca fece notare al vecchio sovrano che “Sua Maestà non è mai stato in un bordello.”
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StorieVintage
Donna Costantia Jordana, la carismatica monaca narratrice della Monte Sant’Angelo del ‘600
by Bibliostorieby BibliostorieDallo scritto emerge una personalità, quella di Donna Costantia, brillante, intelligente, colta, carismatica, una donna che non vuole possedere nulla, capace di comprendere l’evoluzione dei tempi e certa di riuscire a gestirli assieme alle altre consorelle trasmettendo loro il desiderio di attuare una solida unità.
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Storie
Violeta Parra, la voce struggente e rivoluzionaria del Cile, che disse Gracias a la Vida perché sentiva vicina la morte
Cantautrice, pittrice, scultrice, ricamatrice e ceramista, prima artista cilena esposta al Louvre, Violeta Parra non è stata solo un’artista multidisciplinare, una donna coraggiosa dalla voce struggente, provocatoria e anticonformista, ma ha anche unito nelle sue opere la malinconia e l’idiosincrasia di un paese in piena evoluzione cantando le lotte, le ingiustizie sociali e l’eterna lotta dell’uomo contro il destino.
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ArteStorie
La musa di Guernica: Dora Maar, la fotografa surrealista, piena di fascino e violenza, che con Picasso diventò la donna che piange
Dora era libera, giovane, bella e di successo. La relazione con Picasso la condannò all’ignominia, ad una damnatio memoriae nel mondo dell’arte che la relegò in un ruolo nocivo per la propria sanità mentale, quello di vittima.