Nel 1970, “Morte a Venezia” rende immortale il volto di Björn Andrésen. Da quel momento la vita del ragazzino definito dallo stesso Visconti “il ragazzo più bello del mondo” subisce una rivoluzione totale e totalizzante, spinge l’esordiente e giovanissimo attore svedese verso un viaggio senza ritorno, un passaggio verso l’età adulta forzato e forse prematuro per un quasi bambino che forse bambino non lo è mai stato.
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La donna più bella e odiata di Francia: la femme fatale Madame du Barry, l’ultima favorita di Versailles
Luigi XV rimase letteralmente stordito dalle prodezze della sua amante e rivelò al duca di Noailles che nessuna delle innumerevoli amanti che aveva avuto era mai riuscita a suscitargli sensazioni simili. Il duca fece notare al vecchio sovrano che “Sua Maestà non è mai stato in un bordello.”
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L’oscurità di Marguerite Duras, la scrittrice del dolore, dell’attesa e dell’abbandono
Autrice, romanziera, regista, drammaturga, comunista, alcolizzata, con una storia letteraria unica e incredibile: per quarant’anni fu apprezzata solo da una piccola nicchia di intellettuali fino a che non fu travolta dalla popolarità mondiale quando uscì il best-seller L’Amante.
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Ilse Weber e la sua ninna nanna Wiegala, cantata dai bambini ad Auschwitz e simbolo del massacro degli innocenti
Ilse era una musicista e un’autrice di letteratura dell’infanzia molto affermata e questa canzone è diventata il simbolo del massacro di tutti gli innocenti. “Domani ci sei tu, se oggi tocca agli altri, privati dei diritti, siamo tutti esposti”.
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Il Dottor Živago e Lara, simbolo della Madre Russia e della sconfitta inevitabile del comunismo
by Paola Mannoby Paola MannoCosa c’era di tanto disturbante e al contempo potente nella storia di Jurij Andrèevic Živago, un medico vissuto negli anni della guerra civile combattuta tra bianchi e rossi a seguito della rivoluzione d’ottobre?
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Jana Černá e le parole erotiche femminili come provocazione anarchica e «irragionevole» nella Praga staliniana
by Elena Marinoby Elena MarinoHonza scrive con consapevolezza, scrive del desiderio femminile senza ornamenti e categorie, con schiettezza. Dando voce al piacere, senza lesinare la volgarità slabbrata
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Anna Maria Pierangeli, la bellissima “vita fragile”, piena di dolcezza e normalità, segnata dall’amore per James Dean
L’attrazione tra loro fu immediata. Forse si completavano a vicenda, perché mentre lui era selvaggio e ribelle, lei era pacifica e conformista. Cominciarono a frequentarsi e presto divennero inseparabili. Ma non fu tutto rose e fiori.
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Cléo de Mérode è stata una delle donne più chiacchierate della Parigi della Belle Époque: una figura femminile emblematica che incarna contemporaneamente sentimenti contrastanti come la purezza, il candore e l’ innocenza uniti alla sensualità e mistero
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La rinascita di Edith Bruck: «Edith oggi è una bambina adulta, una bambina a novant’anni»
«Quando sono tornata dal campo ho lottato per la mia vita. È qualcosa di inimmaginabile, che non si può capire bene. Aspettavo che il mondo si inginocchiasse, che mi chiedesse scusa, ma nessuno ci accolse. Non sapevamo dove andare, dove vivere, come ricominciare a vivere. Non ci ascoltarono. Così, dopo aver vissuto la tragedia nei campi di concentramento, mi sentii davvero uno scarto, un avanzo della vita. Nessuno, in fondo, ci voleva».
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Erri De Luca e il rapporto inscindibile con la famiglia: «Il nodo può allentarsi, non sciogliersi».
“La mia generazione ha criticato i genitori sovvertendo i loro valori, la famiglia, il loro stile di vita, gli abiti e i partiti politici. Le rotture si sono diramate come le crepe sulla superficie di un vaso. Siamo stati opposti e perciò insolenti, spietati”.