Rolling Stone, la rivista per cui lavora, l’ha spedito a Kinshasa per seguire l’incontro del secolo, Ali contro Foreman. Sì, proprio l’incontro del secolo.
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Un volto di donna tra le antiche vie di Lecce testimone di una tragica storia d’amore
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Ralph De Palma, a Biccari un murales di 100 metri quadrati per il concittadino campione dell’Indianapolis
Vissuto a Biccari fino all’età di dieci anni, da bambino non aveva mai visto il mare: solcherà per la prima volta l’Oceano Atlantico con la sua famiglia per raggiungere “Lamerica”, e precisamente la Grande Mela. Raffaele De Palma era nato il 19 dicembre 1882 a Biccari, un paesino del Subappennino dauno decimato dall’emigrazione transoceanica. La famiglia De Palma, alla ricerca di quel riscatto sociale così difficile da realizzare in patria, a differenza di tante famiglie di emigranti, realizzerà il suo sogno.
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Lotte raccontava dello spirito romantico tedesco, del rapporto sofferto con la Natura: il cinema fu uno degli apici di quella visione. Ma tutte le arti erano in fermento: c’era Brecht e il suo teatro epico e sociale, Grosz e la potente figurazione del maiale borghese, il dada tedesco politico e arrabbiato, il Bauhaus razionale ed utopico allo stesso tempo. Benjamin scriveva da recluso, spaventato da oscuri presagi. Era, la Germania, al centro dell’avanguardia.
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Nell’estate del 1981 Jack Abbott usci di prigione insieme al suo primo libro. Intoduzione a firma di Norman Mailer.
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Isabella d’Aragona, figlia di Alfonso II e vedova di Gian Galeazzo Sforza, dopo la morte, avvenuta in giovane età, del proprio marito e legittimo erede del ducato di Milano, fu estromessa con i suoi tre figli Francesco, Ippolita e Bona, dal governo di questo ducato suo cognato Ludovico il Moro e le fu concesso nell’aprile del 1500 il ducato di Bari dal re di Napoli Federico d’Aragona.
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Questo misterioso e singolare rituale, che possiamo annoverare al mondo della magia, fu tramandato di generazione in generazione, nonostante i continui editti emanati dalle autorità ecclesiastiche e civili, che sancivano il divieto assoluto della sua pratica.
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Da allora non scrisse più niente di buono. La sua parabola discendente cominciò a Kinshasa. Vivrà gli ultimi anni perso tra droga, armi e prostitute. Fino a quella sera del 2005 in cui gli amici più cari spararono le sue ceneri in alto con un cannone, illuminando i picchi innevati del Colorado.
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Era arrivato in Europa da un po’, l’ostracismo per i suoi noti comportamenti estremi dovuti all’abuso di droga lo avevano convinto a lasciare gli Stati Uniti.
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Muoio contenta per la liberà del mio paese… queste le sue ultime parole prima di essere giustiziata!