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Cinema, Storie e Miti

30 aprile 1989, trent’anni fa l’addio a Sergio Leone il padre del Western all’italiana

by Marianna Dell'Aquila 29 Aprile 20195 Luglio 2019
written by Marianna Dell'Aquila 29 Aprile 20195 Luglio 2019
30 aprile 1989, trent’anni fa l’addio a Sergio Leone il padre del Western all’italiana

Lo scorso gennaio avrebbe compiuto 90 anni, ma il 30 aprile si celebra il trentesimo anniversario della sua scomparsa. Con solo sette film all’attivo come regista, viene ugualmente considerato uno dei registi più importanti della storia del cinema. Parliamo di Sergio Leone il maestro del Western all’italiana che ancora oggi, a trent’anni dalla sua morte, è considerato uno dei più importanti punti di riferimento della cinematografia mondiale.

Scomparso improvvisamente nel 1989 per un attacco di cuore, Sergio Leone viene ricordato da attori e registi che ancora oggi riconoscono nei suoi film fonti d’ispirazione importantissime. Nel 1992 Clint Eastwood gli ha voluto dedicare Gli spietati sancendo così un rapporto professionale e di amicizia nato con Per un pugno di dollari, il film del 1964 che ha permesso a Clint Eastwood di entrare nell’olimpo delle star hollywoodiane.

E’ stato proprio con la pellicola del ’64 che Leone ha dato vita alla cosiddetta trilogia del dollaro proseguita con Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo. Anche Quentin Tarantino, da sempre appassionato di cinema italiano, ha voluto omaggiare Sergio Leone nel secondo capitolo di Kill Bill. Tarantino ha anche raccontato che, durante la lavorazione de Le iene del 1992, quando aveva qualche perplessità sul tipo di inquadrature da fare, ordinava ai suoi operatori di macchina “Dammi un Leone” intendendo una di quelle inquadrature in primissimo piano molto utilizzate dal regista italiano e il cui scopo era mettere in risalto dettagli ed espressioni dei personaggi.

30 aprile 1989, trent’anni fa l’addio a Sergio Leone il padre del Western all’italiana
30 aprile 1989, trent’anni fa l’addio a Sergio Leone il padre del Western all’italiana

Dopo un’importante gavetta negli studi di Cinecittà dove aveva lavorato come aiuto regista nei kolossal americani, tra cui Quo vadis? e Ben Hur, Sergio Leone aveva ammesso con molta sincerità di aver incominciato a girare western semplicemente perché era il genere in cui, in quegli anni, i registi venivano pagati meglio (all’inizio si firmava Bob Robertson perché un nome inglesizzato avrebbe avuto più mercato negli USA). Ma quella che può sembrare una pura casualità, ha permesso di arricchire il panorama cinematografico mondiale con film che possono essere considerati a tutti gli effetti delle vere e proprie lezioni di regia e che ancora oggi sono in grado di influenzare e di ispirare registi del calibro di Quentin Tarantino, Martin Scorsese e Brian De Palma.

Si deve a Sergio Leone anche l’aver saputo superare alcuni canoni del Western classico americano e di aver dato vita insieme a Sergio Corbucci (altro celebre regista di western) a quello che da decenni viene chiamato Western all’italiana oppure Spaghetti Western. Nel Western classico americano, rappresentato ad esempio dalla filmografia di John Ford, c’era sempre un confine netto tra bene e male, tra buoni (gli americani) e i cattivi (gli indiani). Nel western di Sergio Leone invece questo limite diventa più labile: non si capisce più quali sono i personaggi buoni e quali quelli cattivi. Anzi, forse nessuno dei suoi personaggi è completamente buono o completamente cattivo. Sergio Leone ha voluto raccontare in modo differente anche la donna. Nei Western classici le figure femminili erano sempre marginali, invece Sergio Leone ha avuto il coraggio di portare in scena donne più forti, protagoniste e ribelli come il personaggio di Jill Mc Bain, interpretato da una bellissima e giovanissima Claudia Cardinale in C’era una volta il West del 1968. Jill è una ex prostituta diventata signora grazie al matrimonio con un ricco imprenditore. Rimasta vedova, Jill lotterà per ottenere il riconoscimento della sua eredità.

Tratto da un soggetto scritto con Bernardo Bertolucci e Dario Argento, C’era una volta il West è il film che chiude la trilogia del dollaro e inaugura la Trilogia del tempo che proseguirà con Giù la testa e C’era una volta in America che però meriterebbe un articolo a parte perché è il film che ha coronato la regia e la ricerca di Sergio Leone all’apice dell’olimpo del cinema mondiale. La pellicola, uscita nel 1984, è ancora oggi uno dei film più citati e influenti della storia del cinema anche grazie alla colonna sonora realizzata da Ennio Morricone. Quando parlava del suo cinema, film Sergio Leone diceva “Quando scatta in me l’idea di un nuovo film ne vengo totalmente assorbito e vivo maniacalmente per quell’idea. Mangio e penso al film, cammino e penso al film, vado al cinema e non vedo il film ma vedo il mio. Non ho mai visto De Niro sul set, ma sempre il mio Noodles. Sono certo di aver fatto con lui C’era una volta il mio cinema più che C’era una volta in America”.

30 anniC'era una volta il westsergio leonewestern
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