Batman, il film cult di Tim Burton

by Marianna Dell'Aquila

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria ondata di pellicole tratte dalle storie a fumetti, tanto che ormai l’uscita di un film ispirato a quel mondo sembra un appuntamento fisso nel programma cinematografico annuale. Superman, Spiderman, Hulk (solo per citarne alcuni) hanno avuto nell’arco di pochi anni anche varie versioni per il grande schermo, ma il personaggio dei comics americani che riesce ancora oggi ad essere una delle fonti d’ispirazione più suggestive ed interessanti sia nel panorama fumettistico che in quello cinematografico è sicuramente Batman.

Chi non ricorda il misterioso e tormentato Uomo Pipistrello? La mantella nera,la maschera sugli occhi, la Bat-caverna e la mitica Bat-mobile. Immagini e dettagli impressi nell’immaginario popolare da esattamente ottant’anni. Ideato da Bob Kane e Bill Finger per la DC Comincs, Batman esordì nel 1939 sulla rivista Detective Comics e da allora non si è mai fermato. Chiamato anche il Cavaliere Oscuro, il personaggio misterioso e tormentato ha conosciuto nel corso del tempo tanti cambiamenti e anche qualche versione per il piccolo schermo. Chi non ricorda ad esempio la celebre serie tv degli anni ’60 con Adam West neil ruolo di Batman e Burt Ward in quello di Robin?  Certamente non campione di regia e di effetti speciali, ma quella serie tv resterà una delle più popolari di tutta la storia della televisione.

Risalgono però agli anni ’80 i cambiamenti più radicali della saga, quando il Cavaliere Oscuro viene affidato alla penna di Frank Miller. Classe 1957, Miller è uno dei fumettisti più famosi al mondo e a lui si deve la prima grande svolta del personaggio, in particolare con Il ritorno del Cavaliere oscuro e Batman: Anno uno. In entrambi i casi, Frank Miller approfondisce maggiormente la psicologia del personaggio, ne indaga le origini, ma soprattutto contestualizza tutto in un’atmosfera più metropolitana, misteriosa e gotica.

Sono proprio queste le caratteristiche da cui avrebbe preso ispirazione il regista Tim Burton per il suo indimenticabile Batman.

Uscito nelle sale nel 1989 (in Italia il 30 ottobre dello stesso anno), in occasione dei cinquant’anni dell’esordio del personaggio nel mondo dei fumetti, la versione cinematografica del regista statunitense è senza dubbio ancora oggi la più interessante che sia mai stata realizzata. Personaggi cupi, ma a tratti comici, iconici, irriverenti e folli (caratteristiche per le quali il regista avrebbe preso ispirazione anche da The Killing Joke di Alan Moore pubblicato nel 1988). Il tutto in una Gotam City che non è semplicemente una città sullo sfondo, ma è parte integrante della storia, assume una valenza narrativa forte e determinante. La città cupa e violenta così come l’aveva già descritta Frank Miller, diventa davanti alla macchina da presa ancora più minacciosa e misteriosa. La Gotam City di Tim Burton (completamente ricostruita nei Pinewood Studios di Londra) sembra quasi un concentrato di tutto ciò che di negativo si può trovare in una metropoli contemporanea e il regista la fa vivere davanti agli occhi dello spettatore con una ricchezza di particolari e tagli di luce che strizzano l’occhio al cinema classico, in particolare a Noir degli anni ‘40.

Esattamente a trent’anni dalla sua uscita nelle sale, Batman di Tim Burton restituisce allo spettatore cinematografico un’idea indelebile e insuperabile del personaggio, capace di vincere il confronto con versioni più recenti in cui movimenti di macchina molto complessi ed effetti speciali hanno fatto da padroni. Tre decenni sono comunque tanti e inevitabilmente il nostro occhio di spettatori contemporanei è abituato a qualcosa di diverso.  Allora possiamo dirlo con sincerità che Batman sì ci sembra un po’ invecchiato, ma come invecchierebbe un buon vino in grado di stupirci e di piacerci ancora dopo tanti anni.

Batman fu seguito da Batman Returns uscito nel 1992. Ancora oggi, grazie al tocco indiscutibilmente “burtoniano” restano le versioni cinematografiche più belle e interessanti che siano state mai realizzate. Nessun film, dopo quelli diretti da Tim Burton, ha avuto la stessa forza iconica e narrativa. Nessun film sul Cavaliere Oscuro o qualche altro personaggio a lui vicino potrò evitare il confronto con le pellicole dirette dal regista statunitense. Quale attore che vestirà i panni di Jocker potrà scampare all’inevitabile confronto con Jack Nicholson? Stessa cosa con chi vorrà interpretare il ruolo del Pinguino che è stato di Danny DeVito o la Catwoman un po’ sinuosa e un po’ bambolina interpretata da Michelle Pfeiffer in Batman Returns.

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