“Istmo”: dal 20 maggio su Chili l’ultimo film di Carlo Fenizi. “I personaggi nascono da ciò che si osserva”

by Maria Teresa Valente

Meglio avere milioni di follower e pochissimi amici reali o avere tanti amici ma essere invisibile sui social? Chissà quante volte ce lo siamo chiesti da quando Zuckerberg ha cambiato con dirompenza le nostre esistenze costringendoci ad essere più social che socievoli.

E se l’è chiesto anche Carlo Fenizi, giovane e talentuoso regista di origini foggiane, che nel suo ultimo film, Istmo, in cui recita anche la pluripremiata attrice spagnola Antonia san Juan  di Tutto su mia madre, racconta la vita di Orlando, traduttore di pellicole latinoamericane, che non ha amici e ama vivere in isolamento, ma è un influencer sui social, conducendo due esistenze parallele e completamente diverse tra loro.

“Orlando si è costruito una gabbia in cui vivere, per non essere più in contatto con il mondo esterno”, ci spiega il regista, che abbiamo raggiunto telefonicamente alla vigilia dell’uscita della pellicola in tutte le sale… ops…, in streaming su Chili da mercoledì 20 maggio. E già, non è semplice abituarsi all’idea che un film possa saltare il battesimo del ‘grande’ schermo prima di finire sul ‘piccolo’ schermo del nostro salotto. Eppure, per questa pellicola che racconta un po’ la storia che ciascuno di noi ha vissuto negli ultimi due mesi, è stata una conseguenza quasi da ‘copione’.

“È stato praticamente un miracolo trovare l’immediata alternativa all’attuale chiusura dei cinema che potesse addirittura spalmare l’uscita del film in un lasso di tempo più ampio e all’estero”, commenta Carlo Fenizi niente affatto dispiaciuto dal ‘cambio di programma’, e che anzi nella presentazione su una diversa piattaforma ha visto delle nuove opportunità per raggiungere il pubblico.

Nato a Foggia nel 1985, Carlo è un enfant prodige del cinema. “Da bambino sperimentavo con le videocamere e a 9/10 anni giravo piccoli corti con gli amici. I miei giocattoli diventavano oggetti di scena”, racconta. Dalla sua città è andato via a 18 anni per giungere nella capitale, dove ha conseguito la laurea triennale in Letteratura e la laurea specialistica in Lingua. A Firenze ha studiato regia e a Cuba si è specializzato in direzione degli attori e nelle tecniche di messa in scena. Non sazio né stanco, nuovamente a Roma ha conseguito una seconda laurea magistrale in Interpretazione e Traduzione in lingua spagnola.

Il primo mediometraggio è del 2008, in Spagna, quando a soli 23 anni ha scritto e diretto La luce dell’ombra, un noir sperimentale dal taglio grottesco coprodotto tra Italia e Spagna. Il successo è arrivato nel 2011 con Effetto Paradosso, mentre nel 2013 ha diretto il film Quando si muore…, commedia con Giacomo Rizzo, Francesco Paolantoni e Maurizio Mattioli.

E seppur sembra aver vissuto già più vite dei gatti in giro tra lauree, film, Europa e Sudamerica, Carlo Fenizi ha soltanto 35 anni. Insomma, apparentemente non somiglia affatto al protagonista del suo ultimo film né si può dire che la sua vita sia relegata in un ‘istmo’, eppure c’è un po’ di Carlo anche in Orlando. Ad esempio, nell’essere appassionato della lingua spagnola.

Il protagonista interpretato da Michele Venitucci in una scena del film

Per quanto riguarda i social, invece: Io sono sui social da poco tempo e ci sto molto poco”, confessa. Nonostante ciò, ne è stato così attratto ed incuriosito da creare una trama attualissima, in cui molti potranno sentirsi facilmente catapultati per poi trovarsi a riflettere sull’autenticità delle relazioni.

Quanto c’è, invece, della sua terra natia nel film? Tantissimo, sicuramente. Basti pensare che gli esterni di Istmo sono stati girati a Lesina, mentre gli interni a Foggia.

Ed il team che ha sceneggiato, musicato ed interpretato la pellicola è quasi tutto pugliese, con un Fenizi affiancato dal barese Michele Venitucci, con cui ha creato su misura la parte del protagonista, la foggiana Maria Antonietta Di Pietro, aiuto regista alla quale rivolge parole di grande stima, i manfredoniani Gianpio Notarangelo e Maurizio Zambino, rispettivamente frontman e batterista dei Terranima, gruppo che ha firmato la colonna sonora.

Ed in questa storia, che pare un ‘cogito ergo posto’ di cartesiana memoria, in fondo c’è un pezzetto di ognuno di noi, relegati all’isolamento nei gusci delle nostre case a causa di forza maggiore, e costretti ad aggrapparci ai social per rimanere in contatto con l’esterno, navigando in maniera talmente eccessiva da rischiare di perdere l’orientamento tra mondo reale e virtuale.

Insomma, una parafrasi della vita contemporanea, seppur declinata all’ennesima potenza, perché “i personaggi di un film nascono da ciò che si osserva”, commenta Carlo Fenizi, ma sicuramente anche da ciò che una fervida mente riesce ad immaginare partendo da un attento studio della realtà, proprio come era solito fare uno dei più grandi registi, Federico Fellini, tra i suoi punti di riferimento.

Meglio avere milioni di follower e pochissimi amici reali o avere tanti amici ma essere invisibile sui social? Non resta che scoprirlo insieme ad Orlando.

https://it.chili.com/film/istmo/39243aab-d630-46d0-b0ed-e9b0811f3605

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