Natale, le commedie romantiche che non ci stancheremo mai di guardare

by Marianna Dell'Aquila

Siamo in un periodo in cui la tv e la stampa ci bombardano di notizie e approfondimenti sulla pandemia, allora concediamoci la visione di qualche film che ci fa distrarre, qualche film romantico che parla di amore, che ci fa sognare ed emozionare, di quei film a lieto fine con l’epilogo un po’ scontato, ma che ci alleggeriscono un po’ le giornate. Diciamolo subito però: i film che preferiamo sono quelli che parlano di amore e di altri sentimenti, ma sempre con un po’ di ironia e di umorismo. Quei film che ci parlano di romanticismo, ma che ci fanno anche ridere di quelle cose che con l’amore proprio non c’entrano nulla!

Andando a scavare nell’infinito calderone di pellicole che popolano il nostro immaginario, è la commedia inglese (in particolare quella tra gli anni ’90 e gli anni del 2000) a fare da padrona, potendo annoverare commedie campioni d’incasso e considerate tra le più belle di sempre. In cima alla nostra classifica c’è sicuramente Love Actually.

Uscito nel 2003, il film diretto da Richard Curtis è un appuntamento irrinunciabile per gli amanti del genere, soprattutto nel periodo di Natale. Con un cast eccezionale che comprende attori come Liam Neeson e Emma Thompson, Love Actually è un film corale e giovane  in cui l’amore viene raccontato come sentimento spontaneo, con una narrazione senza stereotipi e toni melensi.

C’è una scena in particolare che non smetteremmo mai di guardare con gli occhi un po’ lucidi e il cuore aperto: Mark (Andrew Lincoln), segretamente innamorato di Juliet (Keira Knightley) la moglie del suo migliore amico, si presenta alla sua porta la sera della Vigilia di Natale e di nascosto le mostra dei cartelli su cui c’è scritto quello che veramente prova per lei.

Love Actually

Ritroviamo gli stessi toni e uno dei protagonisti, Hugh Grant, in Notting Hill il film di Roger Michell uscito nel 1999. Anche in questo caso si tratta di una commedia inglese con dei tratti humor tipici del genere, in cui anche la star hollywoodiana interpretata da Julia Roberts (praticamente nei panni di se stessa) viene spogliata dell’aura irraggiungibile e distante. Notthing Hill è una commedia divertente e romantica in cui troviamo tutte le regole del genere ma senza annoiarci mai, proprio come accade ogni volta che vediamo la scena in cui William (Hugh Grant) si reca alla conferenza stampa di presentazione dei nuovo film in cui Anna (Julia Roberts) è protagonista e, pur di parlare con lei, si accredita come corrispondente della rivista Cavalli e segugi.

Notthing Hill

Se vogliamo vedere l’attore britannico alle prese con un’altra star d’oltreoceano non possiamo perderci Quattro matrimoni e un funerale, il film del 1994 diretto da Mike Newell ormai un cult per gli amanti del genere. Solo apparentemente banale, questo film in realtà prende anche un po’ in giro l’alta società inglese e ironizza con grande sapienza sui sentimenti. Quanti non ricordano ad esempio la famosa scena in cui Charles (Hugh Grant), dopo aver lasciato la sua ex futura sposa all’altare, corre da Carrie (Andie McDowell) e le chiede: “Tu saresti d’accordo di non diventare mia moglie? Credi che il fatto di non sposarmi sia una possibilità che in qualche modo potresti valutare? Voglio dire, per il resto della tua vita…”.

Hugh Grant è protagonista anche in About a boy, il film dei fratelli Paul e Chris Weitz ispirato all’omonimo romanzo di Nick Hornby. Il film, molto fedele al libro, racconta la storia di Marcus un dodicenne complessato a causa dei comportamenti bizzarri della madre. Il ragazzino incontra Will un ricco single londinese sempre a caccia di avventure sentimentali. Marcus cerca di far innamorare sua madre Fiona e Will: non ci riuscirà, ma la loro amicizia aprirà nuovi orizzonti emotivi e nuovi legami d’amore e d’amicizia. Anche About a boy è una commedia in tipico stile inglese, piena di humor e in cui i sentimenti ci vengono raccontati nella loro purezza. La scena che adoriamo di più è quella in cui Will sale sul palco della scuola per soccorrere Marcus durante una disastrosa esecuzione di Killing me softly with his song, una canzone che ha scelto solo per far contenta la madre.

About a boy

Vogliamo rimanere a Londra e goderci l’atmosfera natalizia della capitale britannica attraverso il cinema? Allora non possiamo perderci i tre capitoli della nostra amata Bridget Jones interpretata da Renée Zellweger e riguardare senza mai smettere di ridere la scena in cui lei incontra Mark (Colin Firth) con addosso un terribile maglione di Natale oppure quando lo rincorre sotto la neve indossando solo un paio di slip maculati.

Guardando al cinema d’oltreoceano, non vorremmo mai perderci Insonnia d’amore (1993). Diretto da Nora Ephron, Insonnia d’amore è uno di quei film a lieto fine che ogni volta riescono a far sognare anche i meno romantici e in cui tema dell’incontro al buio fa da perno a tutta la trama: Johan è triste per il padre (Tom Hanks), un vedovo inconsolabile che decide di lasciare Chicago per andare a vivere a Seattle. Il bambino vuole trovare una nuova compagna al padre, così decide di lanciare un appello radiofonico che viene ascoltato anche da Annie (Meg Ryan), una giornalista che vive dall’altra degli Stati Uniti, a Baltimora, ed è in procinto di sposarsi. Con lo zampino di Johan i due si incontreranno in uno dei posti più magici al mondo, la terrazza dell’Empire State Building a New York.

Insonnia d’amore

Un finale romantico che è anche un chiaro omaggio ai film del passato come Un Grande amore del 1939 e Un amore splendido del 1957 con Cary Grant. Insonnia d’amore è anche il film che ha segnato il sodalizio cinematografico tra Meg Ryan e Tom Hanks successivamente di nuovo insieme in C’è posta per te (1998) nei ruoli di due ragazzi che si innamorano scrivendosi via email. Diretto sempre da Nora Ephron, anche C’è posta per te è un grande omaggio al cinema classico, il film infatti è il remake in chiave più moderna di Scrivimi fermo posta (1940) di Ernst Lubitsch.

Un altro personaggio che adoriamo è quello di Amanda interpretato da Cameron Diaz in L’amore non va in vacanza. Uscito nel 2006 con la regia di Nancy Meyers, il film è un insieme di stereotipi da commedia romantica americana, ma proprio per questo ci piace. Amanda e Iris sono due ragazze diversissime, ma che hanno una cosa in comune: sono state tradite e soffrono per amore. Non si conoscono, ma decidono di scambiarsi le case durante le festività natalizie. Tuttavia, mentre Iris si ritroverà nella villa di lusso di Amanda a Los Angeles, quest’ultima dovrà fare i conti con la provincia fredda e rurale del Surrey dove non c’è niente da fare. La vita però riserva sorprese per entrambe e, proprio quando meno se l’aspetteranno, ritroveranno l’amore in due uomini molto diversi da quello che avevano mai immaginato accanto a loro (Jude Law che fa la parte del fratello vedovo di Iris e Jack Black nel ruolo di Miles, un giovane compositore).

Caratteri opposti tra i personaggi, difficoltà nel trovarsi catapultati nella vita di un’altra persona, difficoltà nel riconoscere l’amore e lasciarsi andare ai sentimenti e un finale che più scontato non si può, ma tutto questo ci piace e in una sera d’inverno sul nostro divano possiamo immedesimarci un po’ nella dolcezza di Iris o nella diffidenza di Amanda.

L’amore non va in vacanza

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