Sul più bello, l’esordio al cinema di Alice Filippi con una teen comedy tra Juno e Amélie

by Marianna Dell'Aquila

Dopo anni di lavoro accanto a registi come Carlo Verdone e Giovanni Veronesi nel ruolo di aiuto regista, la piemontese Alice Filippi esordisce al cinema con il suo primo film, Sul più bello, una teen commedy romantica che fa sognare anche un po’ gli adulti.

Tratto dall’omonimo romanzo della giovanissima Eleonora Gaggero (che nel film fa la parte della bellona Beatrice), il film racconta la storia di Marta (Ludovica Francesconi), una diciannovenne rimasta orfana di entrambi i genitori quando era ancora molto piccola. Marta è affetta da una malattia respiratoria rara e inguaribile. La sua vera famiglia è composta dai suoi due migliori amici: Federica (Gaja Masciale) e Jacopo (Jozef Gjura).

Nonostante le difficoltà, Marta riesce ad affrontare la vita con entusiasmo e autoironia. Il suo vero sogno? Far innamorare di sé il ragazzo più bello che abbia mai visto. Lui si chiama Arturo (Giuseppe Maggio), è bello, intelligente, sportivo e appartiene ad una delle famiglie più in vista della città. Con una scommessa Marta riesce a farsi invitare a cena da Arturo, ma il loro incontro avrà risvolti imprevisti per entrambi. La loro storia sembra procedere a gonfie vele, ma proprio sul più bello Marta finisce in ospedale in condizioni molto gravi. Uscita dall’ospedale, Marta decide di allontanarsi definitivamente da Arturo per paura di farlo soffrire, ma soprattutto per il timore che lui le resti accanto solo per commiserazione. L’amore tra i due ragazzi però li spingerà di nuovo l’uno verso l’altro, proprio come nelle migliori storie romantiche.

Marta è una giovane Amélie Poulin, ma molto meno disincantata e molto più autoironica del famoso personaggio cinematografico francese. Capelli a caschetto con la frangetta, occhi grandi, luminosi e abiti colorati. Tutto, inevitabilmente ci riporta ad Amélie: il look, le location, l’ambientazione. In generale la regista ammette di aver voluto rendere omaggio ad un cinema fortemente iconografico e poetico come quello di Wes Anderson, di film come Juno e forse anche di registi come Michel Gondry.

Ma i suoi riferimenti vengono sapientemente mescolati con un’iconografia più “pop” come quella che ci viene restituita soprattutto dal genere romantic commedy degli ultimi decenni e dai social network. Prendiamo ad esempio la scena in cui Marta e Arturo si trovano nel supermercato in piena notte. Marta indossa un abito rosa a “nuvola” molto vistoso, volutamente un po’ stonato rispetto al contesto delle corsie piene di prodotti alimentari, ma che ben riflette il suo carattere e il suo stato d’animo. Chi ha un po’ più di memoria avrà sicuramente notato che quell’abito e le inquadrature su Marta hanno qualcosa che ci riporta a commedie sentimentali come I love shopping o Sex and the city. Se poi vogliamo arrivare a tempi più recenti, il vestito rosa a nuvola di Marta ricorda molto quello indossato da una nota influencer sul red carpet del festival di Venezia nel 2019.

Sul più bello è comunque un film che non scade mai nel sentimentalismo ed è questo che lo rende estremamente piacevole. Tutto ciò che della storia rischierebbe di diventare mieloso e stucchevole, nel film di Alice Filippi viene perfettamente bilanciato con i toni ironici e autoironici che appartengono non solo al personaggio di Marta, ma a che ai suoi amici. Alcune battute che Alice Filippi fa dire a Marta e agli altri sono le stesse che avremmo potuto sentir dire a qualche personaggio dei film dei suoi maestri (Verdone e Veronesi). Quello che inoltre apprezziamo di Sul più bello è la sincerità: la sincerità con cui si parla di malattia e di bellezza, perché è vero che si tenta di far assomigliare Marta all’Amélie interpretata da Audrey Tautou, ma qui non si parla di una bellezza oggettiva nascosta e che ad un certo punto esce fuori. Marta è Marta: la sua bellezza non sta nel suo aspetto, ma nella sua forza.

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