Irina di Nadejda Koseva e il punto di vista femminile ‘ma non femminista’

by Gabriella Longo

Un piccone scalfisce la roccia, un paio di mani lavano i piatti di un ristorante. Sasho (Hristo Ushev) estrae illegalmente del carbone da una piccola miniera self-made situata nel giardino di casa; Irina (Martina Apostolova), sua compagna, rubacchia avanzi di cucina e qualche litro di birra. Siamo in un paesino della Bulgaria, fuori fa freddo e a casa c’è un bimbo piccolo da sfamare.

Una volta sorpresa, Irina viene licenziata: la logica è che al padrone possidente, non si sottrae nulla, nemmeno per fame. Sasho, invece, rimasto coinvolto in un grave incidente nella miniera abusiva, perde entrambe le gambe. La mutilazione lo costringe a letto, a guardare il mondo dallo schermo di una tv, mentre Irina s’inventa qualche nuovo modo per tirare a campare. Non sono tante le strade che gli si aprono: cercare la compassione del vecchio capo, magari promettendogli un servizietto, oppure mettersi un paio di scarpe alte e aspettare un cliente sul ciglio della strada. Ma anche queste porte rimangono chiuse, non c’è spazio per una ladra o per un’altra prostituta. Basta però una ricerca, e viene fuori una possibilità che prima non c’era: portare in grembo il figlio di qualcun altro.

“Irina è un film femminile, ma non femminista”, commenta emozionata la regista bulgara Nadejda Koseva, che al suo esordio dietro la macchina da presa dice di averci lavorato per più di otto anni, gli stessi di suo figlio, che l’ha accompagnata sul palco del Petruzzelli. Sebbene gli interrogativi circa la controversa pratica della procreazione per conto di terzi riaffiorino inevitabilmente, Irina, non ha la pretesa di riaprire il dibattito su questioni bioetiche contemporanee quanto, piuttosto, di dipingere un crudo spaccato sul divario dei mondi, sulla nascita di nuovi ricchi e di altrettanti poveri, sulle mutilazioni fisiche ma anche morali. Quello femminile è, infatti, il punto di vista prescelto, non obbligatoriamente quello migliore da cui osservare, vivere le cose.

Già vincitore presso numerosi film festival, tra i quali l’Hong Kong International Film Festival, il Golden Rose Bulgarian Film Festival e il Tirana International Film Festival, Irina è attualmente in concorso per il Panorama Internazionale presso la decima edizione del Bif&st. La replica del film verrà proiettata giovedì 2 maggio presso il Cinema Galleria 2 alle ore 22:15.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.